Contromano mortale sulla statale 36
Assolto perché il fatto non costituisce reato, il conducente di 48 anni proveniente da Seregno è stato liberato dall’accusa di duplice omicidio stradale durante l’udienza preliminare e il procedimento con rito abbreviato presso il tribunale di Lecco. L’incidente si è verificato il 19 ottobre 2022, quando l’uomo si è scontrato con un’auto che viaggiava in contromano all’interno della galleria, situata all’altezza di Dervio, sulla statale 36. L’uomo era alla guida di un’Audi che si era scontrata con una Dacia: nello scontro erano morte madre e figlia.
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La notizia del 14 settembre 2023 – Anche se era stato colpito da un’auto che viaggiava in senso opposto, la Procura di Lecco ritiene che un uomo sia responsabile dell’omicidio stradale di due donne senegalesi, di 56 e 27 anni, morte in un tragico incidente svoltosi il 19 ottobre 2022 sulla statale 36 a Dervio. La donna più giovane stava guidando una Dacia che aveva invertito il senso di marcia, viaggiando nel senso vietato sulla statale 36, e si era scontrata con un’Audi guidata da un 48enne di Seregno. L’udienza preliminare dell’uomo è stata avviata, e l’accusa sostiene che stesse guidando a quasi 140 km/h in una zona dove il limite di velocità è di 90 km/h. Questo punto è stato contestato dalla difesa, che prevede un confronto tra le perizie nel processo con rito abbreviato, previsto per il 17 gennaio.
La dinamica dell’incidente è stata ricostruita grazie alle riprese del sistema di telecamere lungo la SS36. La Dacia su cui stavano viaggiando le due donne procedeva nella corsia settentrionale. Arrivata in prossimità del tunnel Corenno, l’auto si era fermata in una piazzola e aveva attivato l’indicatore di direzione sinistro. Invece di ritornare nella propria corsia e continuare a viaggiare verso nord, la Dacia aveva iniziato una manovra di inversione a U, includendo anche un breve tratto in retromarcia. La giovane conducente non si era fermata e aveva iniziato a guidare in senso contrario, mantenendosi sulla sua corsia di destra. Dopo qualche centinaio di metri, all’interno del tunnel Dervio, si era verificato l’incidente frontale con l’Audi. Le due donne erano decedute sul colpo, mentre l’uomo era stato trasportato all’ospedale di Gravedona e vi era rimasto per un mese, a causa di fratture al bacino e a una gamba.
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Dopo le indagini della Polizia Stradale, la Procura ha incaricato un consulente di condurre una ricostruzione cinematica dell’incidente. Dai risultati è emerso che la Dacia viaggiava all’incirca a 90 km/h in senso contrario, mentre la velocità dell’Audi era stimata tra i 120 e i 140 km/h, in un’area dove il limite è fissato a 90 km/h. In seguito a una richiesta di ulteriore verifica, la consulente ha definitivamente stimato la presunta velocità dell’Audi in 140 km/h. Elementi che hanno portato la Procura a richiedere un’accusa di duplice omicidio stradale. La difesa ha presentato una perizia secondo la quale la velocità della Dacia sarebbe di 100 km/h, mentre quella dell’Audi sarebbe notevolmente inferiore rispetto a quanto affermato dal pubblico ministero.