Il forte Sertoli fu costruito tra il 1913 e il 1914 in funzione di una precisa strategia militare: non mirava a colpire il nemico in prossimità del forte, ma a fronteggiarlo da lontano in modo tale che non potesse entrare nella conca di Tirano.
Il suo scopo era quello di martellare con artiglieria di grosso calibro le truppe nemiche impedendone l’ammassamento. Tra i suoi compiti vi era quello di distruggere i ponti, le strade, la ferrovia e tutto ciò che avrebbe consentito il transito e lo stazionamento del nemico e di proteggere la Valle da una eventuale invasione proveniente dall’Engadina.
Per essere adatto allo scopo il forte doveva essere costruito in una posizione strategica e ben mimetizzato, doveva essere dislocato in un’area dove i suoi tiri di cannone avrebbero spaziato da nord a sud e per questo era stata scelta la piana di Canali sulle pendici del monte Padrio.
Allora si temeva un’invasione austriaca da Nord attraverso il passo della Stelvio, da Sud attraverso il passo del Tonale e dall’Aprica, ma soprattutto dall’Engadina giungendo in Val Poschiavo.
Il forte è stato protetto anche da un eventuale attacco di fanteria. Per questo è stato dotato di un fossato difensivo largo otto metri e profondo cinque con un ponte retrattile.
Insomma era stato progettato un forte somigliante alle antiche fortezze del passato, anche se non avrebbe sicuramente retto per molto tempo ad un assedio a causa della mancanza di una seria autonomia di viveri, di acqua e di energia.
Il forte Sertoli che dal 1918 era stato presidiato dall’artiglieria di Fortezza e in varie fasi dalla Territoriale è rimasto armato fino al 1949, poi il Ministero della Difesa decise di affidarlo al demanio pubblico e ora appare in rovina. Tutte le strutture accessorie esistenti negli anni ’50 sono state distrutte. Perfino le cupole corazzate dei cannoni sono state asportate senza accortezza distruggendo e diroccando il forte. Un vero scempio e un gran peccato, poiché altri forti come quelli di Montecchio Nord e del Venini hanno avuto migliore sorte.
Ciò sarebbe un atto dovuto in quanto il Forte Sertoli oltre che essere parte della nostra storia è anche parte di un territorio tra i più panoramici.
Ezio Maifrè
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