Escursione Monte Padrio – Anche durante l’inverno l’escursione al Monte Padrio (2.152 m) ha un fascino particolare, stavolta dovuto alla neve.
PARTENZA – Arrivati all’Aprica si sale con l’auto fino al primo parcheggio di Pian Gembro dove c’è la partenza della pista di fondo (1.350 m). Al termine dell’area di sosta inizia il sentiero che si innesta poi nella VASP che parte un centinaio di metri oltre il parcheggio.
Bisogna tener presente che finché non si arriverà a Trivigno non si troveranno paline con le segnaletiche o i segnavia bianco/rosso. Arrivati in prossimità di Prosolone si imbocca, sulla sinistra, una ripida cementata poi, facendo un lungo traverso verso N-E, con pendenze più accettabili, si passa sopra il Piano di Traverset.
MONTE GIOVELLO – Percorrendo la parte bassa del versante meridionale del Monte Giovello si transita per piccoli alpeggi con singole baite. Arrivati in località Prena (1.550 m) si imbocca la valletta del Torrente Santo in direzione Nord, raggiungendo il lato orientale dell’Alpe di Trivigno.
PALINE – Qui si sale a fianco della pista di sci di fondo e si va ad intercettare la strada asfaltata dove si trova la prima palina (1.830 m) con le indicazioni sentieristiche. Si prende la mulattiera che va dapprima verso N-O poi, nei pressi della deviazione per Motti di Laghetto (1.890 m), si segue l’indicazione per Monte Padrio: più avanti si salirà verso S-O.
PADRIO – Ogni tanto si dovranno superare dei brevi tratti un po’ ripidi fino a quando si scorgerà in lontananza il dosso del Padrio con una piccola croce, la palina con la segnaletica. Questa montagna è il crocevia tra Valtellina, Valposchiavo e Valcamonica, oltre ad essere un magnifico punto panoramico. Con l’aiuto della piastra orografica presente sul posto si possono identificare tutte le cime che si trovano nell’arco di 360°.
RITORNO – Il ritorno avviene sullo stesso itinerario della salita.
PERCORSO – (E) di 18,5 chilometri, dislivello positivo 880 metri.
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