10 Maggio 2024 12:18

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Le terme dei Bagni di Masino: il ricordo vivo di un’epoca di splendore termale

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I documenti storici rivelano che già nella seconda metà del XV secolo erano note le fonti calde della Val Masino Nel 1462, Antonio Morosi, Podestà di Morbegno, in una lettera indirizzata a Francesco Sforza, duca di Milano, esaltava le virtù salutari di tali acque.

La prima menzione dei Bagni risale a un documento del 1485. Tra i primi a descriverli vi è lo scrittore Matteo Bandello (1480-1561), che nelle sue novelle racconta dei periodi trascorsi in Val Masino. “Negli anni passati, durante l’estate, mi recavo in Valtellina e più precisamente a Morbegno, Caspano, e ai Bagni del Masino, per godere del fresco che vi regna abitualmente…”, scriveva Bandello, accompagnato da “messer Giovanni Paravisino, dottore e distinto gentiluomo del luogo“.

Verso la metà del Cinquecento, il medico comasco Pietro Paolo Paravicini pubblicò la prima dettagliata monografia sulle terme di Masino, descrivendo il paesaggio incantevole e la cortesia dell’oste, elementi che compensavano le modeste condizioni dell’albergo. L’opera di Paravicini divenne una fonte di riferimento essenziale per le pubblicazioni successive.

All’inizio del Seicento, le terme si espansero grazie alla scoperta di nuove sorgenti termali. Giovanni Guler von Weineck, governatore della Valtellina, lodò ampiamente le qualità dell’acqua nel suo resoconto sulla Raethia, citando le sue proprietà terapeutiche e detersive.

LA FORESTA VAL MASINO: UN LUOGO INCANTATO

Nel Seicento e nel Settecento, la reputazione delle terme si consolidò ulteriormente. Nel 1832, fu eretto un nuovo edificio, parzialmente in muratura, sostituendo la grande baracca di legno preesistente. Nonostante le difficoltà di accesso, dal 1836 al 1845 le terme accolsero 3000 visitatori, e verso la metà del secolo fu costruita una strada carrozzabile che migliorò notevolmente l’accessibilità.

Un soggiorno alle terme offriva non solo i benefici delle acque, ma anche l’aria montana, ottima compagnia, e cibo di qualità. Ospiti da diverse regioni affrontavano viaggi impegnativi per raggiungere questo rifugio.

Nel Seicento e Settecento, le terme continuarono a guadagnare fama. Nel 1832, un nuovo edificio sostituì le vecchie strutture in legno, e nel 1847 fu completata una strada carrozzabile. Dal 1850, un servizio medico regolare assicurava ulteriori benefici agli ospiti.

9 ANNI DI CHIUSURA DEI BAGNI DI MASINO

Infine, negli anni Trenta del Novecento, il nuovo albergo con ponte coperto sottolineava l’uso regolare delle terme, che offrivano lavoro a molti locali.

Il complesso termale offriva bagni separati per i due sessi e diverse vasche individuali. All’esterno, c’era anche un bacino per bagni gratuiti destinati ai poveri. La costruzione del Nuovo Albergo negli anni ’30 facilitò l’uso regolare delle strutture termali, che rimasero operative per molti decenni, attirando notabili della nobiltà e borghesia milanese e comasca.

I Bagni del Masino sono stati per lungo tempo una destinazione estiva molto apprezzata non solo da chiavennaschi e valtellinesi, ma anche da milanesi e brianzoli, fino alla loro chiusura, di cui resta il ricordo vivo di un’epoca di splendore termale.

Le terme sono state  chiuse nel febbraio 2015 dopo che la società che le gestiva dal 2009 (la Relais Bagni Masino) aveva passato la mano, anche a causa della fragilità del versante che incombeva sui Bagni.

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