Valle alpina senza auto – Un borgo unico: come si raggiunge Codera
La particolarità più sorprendente di Codera è che non esiste nessuna strada carrozzabile che arrivi al paese: non si può accedervi con auto, né con mezzi a motore tradizionali.
Codera si trova nella Val Codera, valle secondaria della Valtchiavenna, nel comune di Novate Mezzola, in provincia di Sondrio.
L’unico modo “agevole” per raggiungerla è a piedi, imboccando a Mezzalpiano — frazione di Novate Mezzola — una mulattiera molto ripida, fatta di scalini di pietra scolpiti nella roccia e di tornanti nel bosco.
Si tratta di circa 800 metri di dislivello, in 4‑5 km, con un tempo di percorrenza di circa 2–3 ore per la sola salita, a seconda del ritmo.
In alternativa — solo in alcuni casi particolari — è possibile accedere via elicottero, ma è una soluzione estremamente rara, che rende ancor più straordinaria la natura “isolata” di questo borgo.
Questo isolamento non è un difetto, ma la sua caratteristica più affascinante: camminare fino a Codera significa fare un piccolo “viaggio nel tempo”, allontanarsi dal caos quotidiano e riconnettersi con la natura.
Un borgo che resiste: abitanti, architettura, tradizioni
Valle alpina senza auto – Nonostante l’accessibilità difficoltosa, Codera non è un paese abbandonato. Anche oggi è abitato tutto l’anno — seppur da pochissime persone — e mantiene intatta la sua identità di borgo alpino autentico.
Le abitazioni sono in pietra, con tetti tradizionali e muri che raccontano secoli di storia montana: si percepisce chiaramente la mano dell’uomo che si è adattata a un territorio impervio, modellando la pietra, costruendo terrazzamenti e mulattiere.
Un tempo la valle era più popolata: nel 1933 contava circa 500 persone. Poi, con la motorizzazione e lo spopolamento delle valli alpine, molti hanno abbandonato la valle per trasferirsi altrove.
Oggi la vita in Val Codera è ridotta, ma non scomparsa: si coltivano ancora patate e fagioli, si allevano animali, si mantengono piccoli orti. A San Giorgio e in altri nuclei si coltivavano canapa e lino per tessuti, orzo, segale e granturco; oggi qualche pezzo di terra è ancora coltivato, spesso con metodi tradizionali.
Ci sono anche testimonianze culturali e religiose: processioni tradizionali nei giorni di festa, musei etnografici, memoria storica custodita da chi ha scelto di restare.
In un mondo in perenne corsa, Codera offre qualcosa di raro: una vita in equilibrio con la natura, lenta, concreta, consapevole.
Natura, paesaggi e valori ambientali: una valle da vivere a piedi
La Val Codera è circondata da montagne imponenti: tra queste spiccano il Pizzo Badile, il Pizzo Cengalo e il Monte Gruf.
La valle è attraversata dal torrente che dà il nome alla valle, il Torrente Codera, le cui acque scorrono limpide verso il fondovalle e il Lago di Mezzola.
Grazie all’assenza di strade e al limitato sviluppo umano, l’ambiente è rimasto straordinariamente intatto: boschi di castagni, betulle e pini, prati terrazzati, pascoli, rocce granitiche, silenzio e aria pura — un ecosistema alpino autentico.
Non è un caso che la valle sia considerata un luogo ideale per trekking, escursioni, immersioni nella natura e contemplazione. Il semplice arrivo al borgo è già di per sé un’esperienza: scalini scolpiti nella roccia, tornanti, boschi, pietre, fatica e poi la ricompensa del panorama e della quiete.
Per chi cerca un turismo autentico, lento, rispettoso dell’ambiente — lontano da strutture turistiche affollate e dal turismo di massa — Codera rappresenta una meta ideale. Ogni passo è un gesto di rispetto verso la natura e la storia; ogni gradino salito è un ritorno a ritmi più umani e profondi.
Perché visitare Codera: un’esperienza autentica e fuori dal tempo
Ecco alcuni motivi per cui Codera merita davvero una visita — o almeno un pensiero — se cerchi un’esperienza diversa:
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Autenticità e semplicità: niente auto, niente rumori del traffico, niente stress — solo la natura, la pietra, il silenzio e la fatica del cammino.
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Un trekking che è anche esperienza storica e umana: la mulattiera, le scalinate, i tornanti parlano di generazioni che hanno vissuto con la montagna.
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Paesaggi spettacolari e natura intatta: montagne, boschi, torrente, aria pulita, fauna alpina — un microcosmo alpino ancora vivo.
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Un ritorno a ritmi lenti e consapevoli: perfetto per chi vuole “staccare davvero”, riflettere, rallentare, riscoprire un rapporto autentico con la terra.
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Un patrimonio umano e culturale da preservare: case in pietra, campi terrazzati, tradizioni, memoria di comunità — luoghi che raccontano una storia che rischia di scomparire, ma che resiste.
Valle alpina senza auto
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Porta scarpe da trekking robuste: la mulattiera è fatta di pietre, scalini scolpiti, roccia viva — non è una passeggiata su asfalto.
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Porta abbondante acqua e provviste: i servizi sono limitati e spesso stagionali; meglio essere autonomi.
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Controlla meteo e condizioni del sentiero: pioggia, neve o ghiaccio possono rendere il percorso pericoloso o impraticabile.
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Vai con spirit orario rilassato: non è una visita “mordi e fuggi”, ma un’esperienza che richiede tempo, rispetto e pazienza.
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Rispetta la valle: niente rifiuti, niente rumori forti, niente comportamento da “turista di massa”. Codera vive grazie alla cura e al rispetto di chi la visiti.
Codera non è un rifugio, è un ritorno
In un mondo sempre più veloce e frammentato, Codera rappresenta un rifugio — ma anche un ritorno: ritorno alla natura, alla semplicità, al tempo lento, al rispetto per il territorio. Non è una meta “conveniente” dal punto di vista moderno, ma è una scelta: quella di chi vuole entrare in contatto con l’essenza della montagna, con la storia, con la pietra, con la fatica e con la bellezza autentica.
Se stai cercando un luogo che tocca l’anima, che ricorda che un altro modo di vivere è possibile — allora Codera merita di essere conosciuto. Non come una tappa da “spuntare su una lista”, ma come un’esperienza da vivere con consapevolezza e cuore.




