Da alcuni anni, non pochi in realtà, uno dei temi più discussi nel sondriese, soprattutto a ridosso delle elezioni, concerne il tema “Sondrio turistica”. Ultimamente, però, sembra ottenere maggiore risalto rispetto al passato. In particolare pare che, secondo un filone di opinione, la città, così come l’abbiamo vista dagli anni ’70 ad oggi, non possa sopravvivere ai cambiamenti in arrivo, legati alla società economica locale che si avvia, sempre secondo questo orientamento, a mutare profondamente.
Ma Sondrio, per ora, continua ad essere una città di servizi. Vi trovano sede quasi tutti gli enti che troviamo in altre cittadine lombarde più grandi, per cui resta evidente solo la differenza di dimensioni e impatto sul contesto del numero di uffici “istituzionali”.
Del resto le presenze registrate sono per la maggior parte, al netto dell’impegno delle aziende ricettive, business.
Ma la domanda è: Sondrio può davvero ambire a divenire turistica nel medio periodo?
Di conseguenza seguono altri interrogativi, basilari:
– cosa offre ai turisti per convincerli a prendere l’auto, oppure il treno facendosi il segno della croce, e venire a visitarla? E se arrivano esistono opportunità tali per cui si fermano anche a dormire?
– si può pensarla invece come base per una vacanza, magari nel weekend, con successiva tappa nel resto della Valtellina?
La prima certezza è che se si vuole fare turismo a Sondrio sono necessari i sondriesi, altrimenti i turisti troverebbero il deserto. Ma si sa che questi, appena possono, in particolare nel weekend, scappano.
Le serate estive la città è viva perché sono purtroppo l’eccezione, non la regola. Di eventi ne vengono organizzati molti nell’arco dell’anno, soprattutto in centro, ma i cittadini non vi partecipano con lo stesso entusiasmo.
La seconda certezza è che non si possa fare turismo senza i commercianti, e non solo ovviamente gli albergatori, ma anche ristoranti, negozi, bar e servizi turistici.
E qui tornano le domande. La domenica e nelle feste a Sondrio cosa troviamo disponibile? Esiste un’offerta in tal senso? I commercianti sarebbero disposti a restare aperti?
Ma, soprattutto, i sondriesi vogliono davvero che la loro città diventi turistica? Vorrebbe dire per molti cambiare abitudini, forse lavoro, tolleranza al rumore, al disturbo, alla condivisione degli spazi.
Altra domanda fondamentale. Come viene percepito davvero il capoluogo dai potenziali turisti? Di certo chi viene a Sondrio non cerca un’altra città, altrimenti resta nella sua.
A Sondrio si vive bene, questo è innegabile, ma da qui a dire che sia attraente turisticamente parlando ne passa. Basti pensare che nel 2015 ad Expo si presentò con Sondrio Festival e Festival della bresaola, che sull’esposizione universale potevano avere lo stesso impatto del palio delle contrade. Del resto non sembra che il capoluogo stia per implodere: banche e uffici del terziario ci sono ancora, per fortuna, tutti.
Manca sicuramente l’offerta turistica, ma del resto l’isolamento, che sia territoriale o culturale non l’accresce.