Con l’entrata in vigore di una nuova ordinanza regionale, un Comune ha introdotto un blocco significativo della circolazione.
L’ordinanza del 24 novembre 2025, che si inserisce nell’ambito del Piano regionale di Tutela della Qualità dell’Aria e delle direttive europee, vieta la circolazione dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 18:30, di motoveicoli e ciclomotori di categoria inferiore o uguale a Euro 2 e di veicoli diesel di categoria inferiore o uguale a Euro 5, comprese le categorie N1, N2 e N3 per i veicoli commerciali. Tale provvedimento esclude la rete autostradale cittadina e prevede deroghe fondamentali per veicoli di emergenza, trasporto disabili, taxi, Forze dell’Ordine, automezzi di pubblica utilità e auto d’epoca.
La motivazione principale dietro questo blocco è la necessità di contrastare il persistente superamento dei limiti di biossido di azoto (NO₂), inquinante nocivo per la salute, e di conformarsi agli standard europei di tutela ambientale. Napoli, infatti, soffre da anni di livelli di inquinamento atmosferico elevati, con dati allarmanti registrati da centri di monitoraggio come le stazioni NA-Ospedale Pellegrini e NA-Ente Ferrovie, che rilevano concentrazioni di particolato PM10 e NO₂ tra le più alte d’Italia.
Un’emergenza ambientale e sanitaria
I dati più recenti, raccolti dall’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile di Kyoto Club e dalla Clean Cities Campaign, in collaborazione con ISDE Italia (Associazione Medici per l’Ambiente), confermano che l’inquinamento atmosferico a Napoli rappresenta una vera emergenza sanitaria. La media annua di PM10 presso la stazione NA-Ospedale Pellegrini è di 40 μg/m³, pari al limite di legge ma doppio rispetto al nuovo standard europeo fissato a 20 μg/m³.
Questo eccesso di inquinanti ha conseguenze gravi sulla salute pubblica, tra cui irritazioni delle vie respiratorie, aggravamento di patologie croniche come l’asma e la bronchite, nonché un aumento di infarti, ictus e mortalità per cause cardiopolmonari. In quest’ottica, ogni microgrammo di inquinante ridotto significa vita più lunga e una maggiore qualità della vita per i cittadini napoletani.

Misure regionali e analogie con altre città italiane (valtellinamobile.it)
L’azione intrapresa a Napoli si inserisce in un più ampio quadro nazionale di interventi per la qualità dell’aria. Ad esempio, nella città di Modena, dal 1° ottobre 2025 al 31 marzo 2026, sono in vigore limitazioni analoghe, con divieti di circolazione per veicoli a benzina e diesel di vecchie categorie (Euro 0, Euro 1, Euro 2, fino a Euro 5 per diesel nelle domeniche), estesi anche a misure emergenziali in base ai bollettini di Arpae Emilia Romagna.
Nell’area modenese, oltre alle restrizioni sulla mobilità, sono previste limitazioni sull’uso degli impianti di riscaldamento domestici, con temperature massime fissate a 19°C per abitazioni e uffici e 17°C per industrie e artigianato, e il divieto di abbruciamenti di residui vegetali, per ridurre ulteriormente le emissioni in atmosfera.
Il contesto del Piano regionale e l’impegno per il futuro
Le restrizioni su Napoli fanno parte di un disegno più ampio delineato dai vari Piani Regionali di Qualità dell’Aria (PRQA), come quelli approvati in Piemonte e Lombardia, che mirano a raggiungere gli obiettivi europei di inquinamento zero entro il 2050. Questi piani definiscono strategie specifiche per ridurre emissioni di polveri sottili, ossidi di azoto e altri inquinanti, intervenendo su mobilità, riscaldamento, attività produttive e agricoltura.
Il PRQA piemontese, ad esempio, prevede oltre settanta misure per migliorare la qualità dell’aria, puntando su una mobilità urbana sostenibile, l’efficientamento energetico e la riduzione dell’uso di biomasse inquinanti. Analogamente, il PRIA lombardo aggiorna costantemente gli interventi di risanamento e prevede limitazioni progressive ai veicoli più inquinanti, con un forte coinvolgimento dei cittadini e degli enti locali.

Restrizioni alla circolazione per veicoli inquinanti (valtellinamobile.it)







