Trenord ha annunciato che durante i Giochi invernali Milano‑Cortina 2026 Trenord effettuerà 120 corse in più ogni giorno, per un’offerta complessiva di circa 2.500 corse. In particolare, il collegamento fra Milano e la Valtellina sarà attivo dalle 4:20 del mattino fino alle 3:00 della notte, con una corsa ogni 30 minuti.
Questo servizio è pensato per tecnici, spettatori, e più in generale per una mobilità “integrata, sostenibile e sicura”.
Se tutto funziona come promesso, è una svolta notevole rispetto all’offerta ordinaria.
Le criticità note
Qui entra il problema reale: se la linea presenta storicamente disservizi, guasti frequenti, ritardi e se è in parte a binario unico, allora l’annuncio suscita più di una domanda legittima.
• Guasti e anomalie
Ad esempio, su una delle linee regionali lombarde (“la Tirano‑Milano”) risulta che nel 2024 si sono verificati numerosissimi guasti ed eventi anomali sulle infrastrutture, che hanno impattato su circa centinaia di corse.
Questo dato fa da cartina di tornasole: anche le linee regionali importanti non sono esenti da problemi.
• Binario unico
Un tracciato a binario unico significa che quando qualcosa va storto (guasto, passaggio a livello bloccato, incidente, cedimento infrastrutturale…) non esiste una “via di fuga” semplice: la circolazione si blocca o subisce pesanti ritardi o sostituzioni.
Se il servizio promessa è con frequenza ogni 30 minuti fra Milano e Valtellina, e la linea ha punti critici, la resilienza deve essere altissima.
• Alto carico in occasione di evento
Durante i Giochi, ci sarà un flusso notevolmente maggiore di utenti, magari meno abituati al treno regionale alpine e più esigenti rispetto a un normale viaggio pendolare. Qualsiasi interruzione potrebbe diventare un problema reputazionale, logistico e perfino di sicurezza (in termini di affollamento, coincidenze, navette sostitutive).
Cosa potrebbe succedere in caso di guasto
Mettiamo uno scenario: un passaggio a livello che non scende, un guasto infrastrutturale, un treno fermo sul binario unico. Ecco alcune conseguenze probabili:
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Blocchi della circolazione: se la linea è a binario unico, basta un punto critico per far saltare più corse, accumulare ritardi e perdere la frequenza ogni 30 minuti.
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Effetti domino: i treni che ritardano o vengono cancellati costringono i passeggeri a cambiare programma, le coincidenze possono saltare, le navette sostitutive possono non bastare.
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Afflusso concentrato: durante i Giochi, le partenze e arrivi saranno probabilmente molto affollati, con esigenze di puntualità e capacità superiori alla norma. Una rottura del servizio può generare code, stress, sovraffollamento.
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Reputazione: un servizio promesso “ogni 30 minuti” ma che non si trova, sarà percepito come fallimento organizzativo — cosa che può pesare non solo per i viaggiatori ma anche per le autorità e gli organizzatori olimpici.
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Sostituzione bus: in caso di blocco, potrebbero essere messi bus sostitutivi, ma in montagna, in orari notturni o in condizioni meteo avverse, ciò potrebbe essere lento, scomodo, insicuro.
Le condizioni per minimizzare i rischi
Perché l’operazione possa avere successo, e per ridurre il rischio che “una corsa ogni 30 minuti” diventi un miraggio in caso di guasto, servono alcuni elementi chiave:
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Infrastruttura robusta e manutenzione preventiva: i guasti infrastrutturali devono essere ridotti al minimo. Se la linea ha già avuto migliaia di eventi anomali, bisognerebbe che nei mesi precedenti i Giochi si sia fatto un “upgrade” massiccio.
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Linee alternative o corsie di emergenza: su una linea a binario unico serve una contropartita — ad esempio segmenti raddoppiati, bypass, o un piano ben definito di bus navetta che partono rapidamente in caso di blocco.
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Sistema di comunicazione efficiente e trasparente: i viaggiatori devono essere informati tempestivamente su eventuali problemi, gli orari modificati e le alternative possibili.
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Riserva di capacità e flessibilità operativa: treni extra, composizioni più lunghe, macchinisti e capitreno in sovrannumero, bus pronti, per far fronte a eventuali disagi.
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Coordinamento con organizzazione Giochi e autorità locali: visto che il servizio è pensato per spettatori e tecnici dell’evento, è indispensabile che vi sia un piano congiunto tra gli organizzatori olimpici, le autorità regionali e Trenord per gestire flussi, emergenze, deviazioni.
In definitiva: l’annuncio di una corsa ogni 30 minuti tra Milano e Valtellina durante i Giochi è ambizioso e potenzialmente molto positivo, ma non garantito: le criticità infrastrutturali della linea — guasti frequenti, binario unico, condizioni alpine — rendono lo scenario “perfettamente affidabile” molto difficile.
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