Mondo dimenticato da scoprire
Spesso, quando si pensa alla Valtellina, vengono in mente le vette elevate, le stazioni sciistiche, le piste innevate, i passi alpini. Ma esiste un luogo che sfugge alle rotte più battute, una Costiera montana sospesa tra cielo e valle che si affaccia al sole, che coltiva vigneti tra pietra e memoria: la Costiera dei Cech.
In questo articolo esploriamo questo angolo segreto della Valtellina: la sua geografia, i borghi, i percorsi, il vino, le storie e i consigli pratici per viverla senza fretta.
Collocazione, ambiente e origini del nome
Dov’è la Costiera dei Cech?
La Costiera dei Cech è un versante montano sulle pendici delle Alpi Retiche, che si estende dall’imbocco della Valchiavenna fino al solco della Val Masino, nel tratto settentrionale della provincia di Sondrio.
Il suo versante è rivolto a sud, il che garantisce una maggiore esposizione al sole rispetto ad altre zone alpine.
Le quote spaziano da circa 200 metri sul livello del mare, vicino al fondovalle, fino a oltre 2.800 metri, con cime come il Monte Spluga / Monte Desenigo.
Il “mistero” del nome Cech
Il termine “Cech” ha origini incerte e suggestive:
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Una interpretazione richiama i Franchi (Cech), popolo di stirpe germanica che, nell’alto Medioevo, avrebbe colonizzato queste montagne.
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Un’altra lettura più simbolica fa riferimento a “ciechi” (al Cristianesimo) — cioè popolazioni che si convertivano in ritardo, riflettendo una storia di resistenze culturali.
Il termine “Costiera” (o “Coast”) deriva dalla conformazione del versante: una fascia costante che si slancia parallelamente al fondovalle, quasi come una “costa” alpina.
Borghi, storia e architettura rurale
La Costiera dei Cech è disseminata di borghi, frazioni, edifici religiosi, castelli e testimonianze rurali che raccontano una vita fatta di fatica, legami con la terra e saggezza locale.
Comuni e paesi principali
Tra i comuni che formano il nucleo della Costiera ricordiamo (da ovest a est): Dubino, Mantello, Cino, Cercino, Traona, Mello, Civo e Dazio.
Traona è uno dei centri più noti: situata a ridosso del fiume Adda e con altitudine media di poco più di 250 metri, custodisce l’Arco Dogana, il Forno Sforzini, il mulino Arietti e numerose chiese storiche.
A Mello si trova il famoso Castello di Domofole, una torre medievale dominante il versante collinare, in posizione spettacolare sulla bassa Valtellina.
Sono anche presenti numerose chiese rurali, cappelle votive, affreschi, palazzi nobiliari e antichi torchi per la vinificazione.
Il patrimonio architettonico e rurale
Passando per le vie dei paesi si notano edifici in pietra, fienili, legnaie, strade acciotolate, cappelle isolate, muretti a secco che contengono i terrazzamenti dei vigneti.
Le chiese meritano una menzione speciale: a Roncaglia, la chiesa di San Giacomo con via Crucis e affreschi; a Dazio, la chiesa di San Provino; a Civo, la chiesa di Sant’Andrea; e altri esempi sparsi nel territorio.
Il Castello di Domofole, originariamente menzionato già nel 1023, ha attraversato distruzioni e restauri nel corso dei secoli. Oggi restano un torrione e parti delle mura, valorizzati da interventi del Comune di Mello.
Vigna eroica e paesaggio agrario
Uno degli elementi più affascinanti della Costiera dei Cech è il paesaggio vitato: vigneti terrazzati sostenuti da muretti a secco che si inerpicano sul versante esposto al sole.
Clima e opportunità della viticoltura
La esposizione a sud assicura più luce e miti condizioni, consentendo coltivazioni che altrove farebbero fatica.
Per questo motivo, sono presenti vigneti fin nelle quote basse, in un contesto che unisce montagna e microclimi favorevoli.
La varietà locale è la Chiavennasca (Nebbiolo), che sulle terrazze del versante riesce a esprimersi con note minerali e alpine.
Terrazzamenti e muretti a secco: “architettura del vino”
I muretti a secco sono elemento fondamentale del paesaggio: sostengono i filari su pendenze decise e testimoniano tecniche ancestrali.
La manutenzione di questi muri è lavoro faticoso e continuo, fatto “mano a mano” dagli agricoltori locali, spesso con poca meccanizzazione.
Il ritratto che ne emerge è quello di viticoltura eroica, fatta di pendenze, fatica e connessione profonda con il territorio.
Escursioni, MTB e percorsi panoramici
La Costiera dei Cech è un territorio perfetto per chi ama camminare senza fretta, pedalare lungo crinali o semplicemente lasciarsi stupire da punti panoramici nascosti.
Itinerari consigliati
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Anello da Dazio: percorso escursionistico che permette di attraversare la parte significativa della costiera, includendo paesi, chiese e scorci panoramici. Dislivello abbastanza contenuto, adatto a camminatori moderati.
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Braccobaldo / percorso MTB: un itinerario classico per mountain bike parte da Dubino e sale attraversando Mantello, Cino, Cercino fino a Prati Nestrelli. Il ritorno è caratterizzato da discese tecniche e tratti di single‑trail.
Cosa offre il panorama
Durante i percorsi si possono ammirare:
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Il profilo dei terrazzamenti vitati che si apprendono sul crinale.
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I borghi sparsi, le chiese isolate, le case in pietra aggrappate al pendio.
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Panorami verso il fondovalle della Valtellina, la piana dell’Adda e, in giornate limpide, scorci del Lago di Como e delle valli vicine.
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Flora variegata che cambia con la quota: castagni, aceri, conifere e poi la vegetazione alpina più austera.
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Fauna tipica di zone montane meno antropizzate: cervi, caprioli, piccoli mammiferi, specie di uccelli locali.
Esperienze enogastronomiche e vita locale
Una visita alla Costiera dei Cech non può prescindere dal lasciarsi coinvolgere da sapori autentici e tradizioni contadine.
Cucina valtellinese “di montagna”
Nei ristoranti e agriturismi locali si servono piatti tipici della Valtellina, con un tocco locale:
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Pizzoccheri, sciatt, polenta taragna
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Prodotti caseari, formaggi d’alpeggio
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Vini della zona, in particolare da uve Chiavennasca
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Apicoltura, castagne, piccoli frutti e produzioni locali minori
Molti locali valorizzano materie prime del territorio, colture biodinamiche e filiere corte.
Perché scegliere la Costiera dei Cech
La Costiera dei Cech è una delle zone della Valtellina che riesce ad offrire un’esperienza lenta, immersiva e autentica, lontana dai flussi turistici di massa.
Alcuni punti di forza:
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Luce e clima favorevole: oltre 250 giorni di sole all’anno in molte zone.
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Paesaggio complesso e vario: dalla collina ai crinali alpini, passando per boschi, valli e vigneti.
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Storia e cultura locale: leggende, chiese, castelli, memoria rurale.
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Produzione di pregio: vini “eroici”, cantine artigianali poco note.
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Tranquillità e immersione nella natura: momenti di silenzio, scorci isolati.
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Facilità di accesso: partendo da Morbegno è possibile raggiungere la costiera con itinerari ben segnalati.
Consigli pratici per la visita
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Periodo ideale: da tarda primavera a inizio autunno; anche fine inverno per percorsi bassi se le condizioni lo permettono.
- Itinerari guidati: molte realtà locali offrono pacchetti “tour + degustazioni + esperienze in vigna”
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Abbigliamento e attrezzatura: per escursionismo leggera, scarpe da trekking, abbigliamento a strati; per MTB, bici da trail o all‑mountain.
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Rispetto del territorio: i terrazzamenti e i muretti sono sensibili; usa i sentieri e rispetta le proprietà private.
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Soste culinarie: informati su orari e giorni di apertura dei locali nei borghi, spesso chiudono in alcuni giorni festivi o in orari pomeridiani.





