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Nuovo impegno di persone, risorse e mezzi che poteva essere evitato

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poteva essere evitatoIeri i tecnici della VII Delegazione hanno ricevuto una chiamata da parte del gestore di un rifugio della Val Codera perché un uomo, che era lì da qualche giorno e di solito rientrava dalle escursioni verso sera, non aveva fatto ritorno. Per la ricerca sono intervenuti il CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), quindici tecnici ieri e una ventina oggi, il SAGF – Soccorso alpino Guardia di Finanza e i Vigili del fuoco, oltre a due elicotteri, uno della Guardia di Finanza e l’altro dell’elisoccorso di Como, per una ricognizione dall’alto, conclusa senza esito. L’uomo ieri aveva deciso di cambiare itinerario, seguendo un sentiero di cacciatori fuori dai percorsi più frequentati. La decisione però gli aveva fatto perdere del tempo e avendo tardato a raggiungere il sentiero principale prima del buio, ha dormito all’aperto. Non è riuscito però a comunicarlo perché non aveva con sé il telefonino. All’alba si è poi incamminato verso valle. Una volta giunto a Codera, sentito il rumore dell’elicottero in volo, ha pensato che forse lo stavano cercando e quindi ha chiamato la Centrale per segnalare che stava bene. L’intervento si è concluso e tutti i soccorritori impegnati nell’operazione sono rientrati. In entrambi i casi tutto si è risolto senza conseguenze drammatiche ma con un certo impegno di persone, di risorse e di mezzi che con un maggiore senso di responsabilità poteva essere evitato.

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