In uno degli angoli più silenziosi e meno conosciuti della Lombardia sorge Pedesina, minuscolo comune incastonato nella Val Gerola, valle laterale della Valtellina, in provincia di Sondrio. È spesso citato come uno dei paesi meno popolati d’Italia, simbolo di quei borghi montani che resistono, quasi invisibili, al tempo e all’abbandono.
Questo approfondimento racconta la geografia, la storia, la vita attuale e le prospettive future di una comunità che, nonostante tutto, continua a vivere in equilibrio con la sua montagna.
Dove si trova e com’è il territorio
Pedesina si trova a 1.032 metri di altitudine, sulle pendici occidentali del Monte Rotondo (2.496 m), all’interno del Parco delle Orobie Valtellinesi.
Il suo territorio, di poco più di 6 km², è ricco di boschi, prati e antichi alpeggi come Stavello, Combana e Combanina, e comprende piccole valli laterali come la Val del Bùr.
Confina con i comuni di Rasura, Bema e Gerola Alta, condividendo con loro un paesaggio aspro e affascinante, che regala panorami mozzafiato ma impone anche isolamento e difficoltà logistiche.
Cenni storici
Le origini del nome non sono certe: potrebbe derivare da “pedicina” (tronco usato per attraversare un torrente) oppure da “piodesina” (piccola pioda, cioè lastra di pietra).
Nel Medioevo Pedesina apparteneva alla pieve di Olonio e compare nei documenti come “Pedesina in comune di Rasura”.
Divenne autonomo nel 1483, mentre la chiesa di Sant’Antonio Abate venne edificata e consacrata nel XV secolo.
Per secoli la vita si è basata su agricoltura, allevamento e uso dei boschi. Gli alpeggi erano vitali per la produzione del formaggio Bitto, simbolo della valle.
Nel Novecento, però, la popolazione iniziò a diminuire drasticamente a causa dell’emigrazione e della progressiva scomparsa delle attività tradizionali.
Popolazione e vita attuale
Oggi Pedesina conta appena 30-40 abitanti, con una densità inferiore a 6 persone per km², il che ne fa uno dei comuni meno popolati d’Italia.
Le strutture sono minime: un solo ristorante-emporio che funge anche da bar e punto di ritrovo.
Eppure, nonostante le difficoltà, la vita non si è spenta. Alcune famiglie hanno scelto di restare o di tornare, attratte dalla tranquillità e da un crescente interesse verso il turismo lento e la valorizzazione del territorio.
Cosa vedere e fare a Pedesina
• Chiesa di Sant’Antonio Abate
La chiesa parrocchiale conserva un’affascinante statua lignea del XVII secolo e un affresco di Cipriano Valorsa (1564), pittore valtellinese noto per le sue opere religiose.
• Oratorio di San Rocco
Edificato dopo le grandi pestilenze del Seicento, fu un luogo di preghiera e protezione per gli abitanti.
• Lavatoio del borgo
Oggi abbellito con graffiti artistici che narrano episodi della vita locale, è uno dei simboli della memoria collettiva del paese.
• Sentieri e alpeggi
Da Pedesina partono percorsi che conducono agli alpeggi di Stavello, Combana e Combanina. Gli escursionisti trovano qui panorami autentici, aria pulita e un silenzio raro, immersi in una montagna ancora genuina.
Sfide e opportunità
Le sfide principali:
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Popolazione ridotta e invecchiamento;
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Servizi limitati e infrastrutture fragili;
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Necessità di mantenere edifici e alpeggi storici con poche risorse.
Le opportunità:
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Promuovere un turismo sostenibile e lento, attento alla natura e alle tradizioni;
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Valorizzare i prodotti locali e i sentieri storici;
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Sfruttare i finanziamenti regionali e nazionali destinati ai piccoli borghi per rilanciare la comunità.
Perché visitare Pedesina
Perché è un viaggio nel tempo: le case in pietra, i vicoli silenziosi e i boschi raccontano una montagna antica.
Perché è autentica e lontana dal turismo di massa, ideale per chi cerca pace e autenticità.
Perché offre paesaggi alpini spettacolari e una storia viva, ancora percepibile nei suoi alpeggi e nei suoi riti.
Come arrivare
Da Morbegno si imbocca la strada provinciale della Val Gerola, passando per Sacco e Rasura fino a raggiungere Pedesina.
È consigliabile verificare le condizioni stradali in inverno, indossare abbigliamento da montagna e, per chi ama camminare, portare scarponi da trekking.
I servizi sono pochi, perciò conviene informarsi in anticipo su bar, alloggi e orari di apertura.
Un piccolo grande simbolo delle Alpi
Pedesina non è un borgo disabitato, ma rappresenta una frontiera della vita di montagna: un luogo dove il silenzio, la natura e la tradizione convivono con la sfida della modernità.
Chi cerca una meta autentica, lontana dal rumore e dal turismo di massa, qui trova un frammento d’Italia che resiste, discreto ma vivo, tra le montagne della Val Gerola.










