Borgo fantasma – Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato
Savogno è un antico borgo montano situato in Valchiavenna, nel comune di Piuro (provincia di Sondrio), a circa 932 metri di altitudine.
Chi decida di raggiungerlo dovrà abbandonare l’auto — non esistono strade accessibili al traffico ordinario — e affrontare una ripida mulattiera: ben 2.886 gradini che portano su per la montagna, tra boschi, silenzio e paesaggi selvaggi.
Entrare a Savogno equivale a fare un salto indietro nel tempo: le case in pietra, con loggiati in legno, stretti vicoli di ciottoli, fontane in granito, un’antica chiesa e una distintiva separazione tra abitazioni e stalle — tutto racconta di una vita rurale semplice e dura, di una comunità che viveva grazie all’allevamento e ad antiche rotte di transito.
L’abbandono e la (quasi) scomparsa
Savogno viene considerato un “borgo fantasma”: la vita quotidiana s’interruppe quando, negli anni Sessanta, gli abitanti preferirono trasferirsi a valle, in cerca di servizi e comodità. Nel 1968 si registrò l’abbandono definitivo del paese — ad eccezione di un ultimo abitante stabile.
Da allora “dove viveva un borgo” ora regnano silenzio, pietre, natura. Le strade vuote, le porte socchiuse, i loggiati silenziosi sembrano imprigionare e custodire le storie di un passato che non c’è più.
Una metamorfosi: da borgo abbandonato a meta per escursionisti e curiosi
Nonostante l’abbandono, Savogno non è rimasto del tutto “morto”. Negli ultimi anni è diventato una meta per chi cerca esperienze fuori dalle rotte turistiche tradizionali. Alcune case sono state recuperate, è stato aperto un rifugio‑ristorante (il “rifugio Savogno”) che d’estate offre ristoro a escursionisti e chi vuole esplorare la valle, e il borgo attira chi ama la natura, il trekking, l’atmosfera sospesa di un luogo che sembra uscito da un’altra epoca.
Camminando tra le sue pietre, tra le stradine che un tempo pulsavano di vita, si ha la sensazione di ascoltare un’eco lontana: rumori di voci, di animali, di vita quotidiana — e al tempo stesso la consapevolezza del vuoto, dell’abbandono, del silenzio che lascia spazio alla natura.
Perché Visitare Savogno
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Atmosfera unica e suggestiva: passeggiare tra case in pietra, loggiati in legno e vicoli lastricati è come fare un viaggio nel tempo.
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Natura incontaminata e paesaggi mozzafiato: la Valchiavenna, i boschi intorno, le cascate vicine — perfetto per chi ama montagna e tranquillità.
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Esperienza autentica e non da “turista”: niente macchine, niente crowd: solo te, il silenzio, la storia.
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Riflessione e memoria: Savogno racconta molte delle dinamiche che hanno svuotato le montagne italiane — l’esodo, l’abbandono, il cambiamento — e restituire un senso di identità storica e culturale.




