Zecche processionarie boschi
Le zecche, presenti nelle aree boschive e nei prati del Nord Italia, possono trasmettere all’uomo malattie quali la borreliosi di Lyme e l’encefalite da zecca.
In passato, durante l’inverno, le zecche si riparavano dalle condizioni climatiche avverse rifugiandosi sotto il fogliame, che forniva loro anche l’umidità necessaria. Tuttavia, a causa degli inverni sempre meno freddi e piovosi degli ultimi anni, questi parassiti non interrompono più le loro attività nella stagione fredda.
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Il loro ciclo vitale si espande ora quasi per tutto l’anno, con un picco di intensità nei mesi primaverili ed estivi. Le zecche prediligono le aree umide e fresche, come i boschi, evitando quelle aride e calde.
ZECCHE: COSA FARE IN CASO DI PUNTURA
Le zecche, così come altri insetti pungenti, si trovano in particolare tra i cespugli e l’erba alta. Perciò, avventurandosi nel sottobosco al di fuori dei sentieri designati, il rischio di essere punti aumenta. In ogni caso, dopo una camminata nel bosco, è importante ispezionare attentamente il proprio corpo per assicurarsi che nessuno di questi parassiti si sia attaccato alla pelle.
Mentre si cammina nei boschi, è consigliabile infilare i pantaloni nelle calze, un’accortezza che minimizza la possibilità che le zecche si infilino nelle gambe dei pantaloni. È meglio evitare di indossare pantaloncini corti.
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Processionarie nei prati e nei boschi
Durante le escursioni in zone boschive, bisogna prestare attenzione alle Processionarie della quercia. I bruchi di questo lepidottero dai peli grigio-bluastro tendono a muoversi sui tronchi degli alberi formando lunghe processioni.
Toccarli può risultare pericoloso: i peli pungenti sul loro dorso, se si staccano, possono causare orticaria, edema, ipotensione, infiammazioni, difficoltà respiratorie e perdita di coscienza.