25 Aprile 2024 04:53

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Morto il gipeto Ortler a causa dei danni da elettrocuzione

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Il 22 maggio la Casa di Cura Veterinaria Mont Emilius (AO) ha comunicato la notizia al Parco Nazionale dello Stelvio: Ortler è morta. Non sono servite le meticolose cure e lo straordinario coordinamento medico internazionale che dal 16 aprile 2023 seguiva la degenza di Ortler, femmina di gipeto di 22 anni, della coppia ‘Serraglio – Ofenpass’, che si riproduce a cavallo del territorio del Parco dal 2006. Il gipeto era stato trovato in chiaro stato di difficoltà a terra, nella zona dei Laghi di Cancano. Il recupero è avvenuto il 16 aprile scorso ad opera di Antonella Cordedda, veterinaria del Parco dello Stelvio e Andrea Roverselli, parte del team di monitoraggio dei grandi rapaci del Parco.

Dopo essere stato catturato, l’animale è stato trasportato con urgenza al CRAS San Rocco di Ponte in Valtellina dove nel giro di poco tempo è arrivata la diagnosi: trauma da elettrocuzione. “L’impatto con le linee della media tensione presenti presso le dighe di Cancano”, spiega Antonella Cordedda, “ha infatti causato ferite visibili all’ala destra e alla zampa sinistra dell’animale che, nei primi giorni di ricovero, hanno richiesto terapie di supporto e trattamenti specifici (laser terapia) agli arti lesionati”.

Sono inoltre stati condotti diversi esami per verificare se l’esemplare avesse riportato danni anche agli organi interni, o ci fossero tracce di intossicazione da piombo che avrebbe potuto determinare anomalie nel comportamento, a loro volta potenziale causa dell’impatto con la media tensione.

Dopo l’esclusione dell’intossicazione da piombo, nonostante alcuni parametri dell’animale fossero in netto miglioramento, in pochi giorni la situazione è peggiorata con il manifestarsi dei caratteristici segni della necrosi da elettrocuzione: cedimento della cute, dei tendini, delle fasce muscolari ed esposizione dei calami delle penne.

I medici veterinari hanno subito capito che, vista la gravità della situazione, il recupero della capacità di volo e il conseguente ritorno alla vita libera sarebbero stati impensabili. Ma la vita di una femmina di gipeto è preziosa in termini di valore biologico, anche come potenziale riproduttrice in cattività e conservazionistico, come custode del complessivo patrimonio genetico della popolazione. Da qui la decisione di procedere con la delicata operazione di amputazione dell’ala danneggiata e quindi il successivo trasferimento nei Pirenei dove sarebbe stata accolta in un centro specializzato in recupero e riproduzione.

L’animale è stato trasferito alla Casa di Cura Veterinaria Mont Emilius (AO), dotata delle strumentazioni adatte a questo tipo di intervento, e alle cure del Dott. Michel Mottini, contattato fin dal primo giorno di ricovero dell’animale. Erano nel frattempo state avviate le pratiche per il successivo espatrio dell’animale con il Dott. Àlex Llopis della Vulture Conservation Fundation in Spagna che aveva seguito tutte le operazioni in remoto, dal primo giorno di ricovero. L’operazione ha avuto successo e i giorni seguenti l’animale ha mostrato segni di vitalità e miglioramento ma, purtroppo, in breve le condizioni del gipeto sono nuovamente peggiorate in conseguenza della necrosi alla zampa. Il 21 maggio i medici, viste le gravi condizioni dell’animale, hanno preso di concerto la decisione di sopprimere l’animale, ma il giorno prima dell’intervento, Ortler è morta a causa di un definitivo peggioramento.

Il costo totale dell’intera operazione, a carico del Parco Nazionale dello Stelvio, è consistito nelle spese di trasporto dell’animale da Ponte alla Casa di Cura Mont Emilius e nel costo dell’operazione di amputazione. Il costo delle prestazioni del CRAS è stato coperto dalla Provincia di Sondrio mentre le restanti cure sono state prestate in maniera totalmente volontaria da parte dei medici coinvolti.

Le linee della media e alta tensione sono trappole mortali che, secondo i dati del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, causano ogni anno la morte di oltre 20.000 animali, fra cui grandi rapaci notturni o diurni, come il gipeto, con un tasso di mortalità annuale di 3 esemplari morti per km di linea.

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