Di grande valore storico, ma anche testimonianza di quello che è stato ed ha rappresentato il “Morelli “non solo per Sondalo e l’Alta Valtellina, il video che venne dedicato dall’Istituto Luce al Villaggio Sanatoriale di Sondalo nell’epoca del suo pieno splendore.
Dopo averlo guardato ed ascoltato non può che sorgere una domanda, se pensiamo a come ci siamo ridotti: in cosa abbiamo sbagliato? “La stupidità deriva dall’avere una risposta per ogni cosa. La saggezza deriva dall’avere, per ogni cosa, una domanda.” (Milan Kundera).
Se non lo avete ancora fatta si consiglia una visita al Museo dei sanatori di Sondalo, dedicato al “Villaggio Morelli” e, più in generale, agli ancora più antichi Sanatori sorti a Sondalo dopo il 1901 a testimonianza di come questo territorio abbia scritto, con sacrificio, passione e dedizione espressi a tutti i livelli, un pezzo importantissimo della storia sanitaria del nostro Paese.
Il Museo storico rappresenta uno speciale osservatorio per guardare, con fiducia ed ottimismo, al futuro, senza perdere di vista i valori, le ambizioni che hanno mosso gli uomini e le donne che hanno reso possibile un grande sogno: realizzare dentro strutture bellissime e funzionali dei luoghi dove curare gli italiani afflitti dalla più drammatica e pericolosa malattia del secolo.
Quando all’Ospedale Morelli di Sondalo si giocava a tennis e ci si tuffava in piscina
Così questo territorio ha conosciuto veri e propri artisti che hanno saputo costruire opere architettoniche di una bellezza impareggiabile e scienziati amorevoli che hanno profuso ingegno e conoscenza uniche nel modo della medicina. Il museo racconta la storia dei sanatori costruiti in Valtellina durante il Novecento per combattere la tubercolosi grazie all’aria pura e al sole delle Alpi. Una collezione di oggetti e immagini d’epoca testimonia la nascita e l’attività dell’ex Villaggio Sanatoriale di Sondalo, oggi ospedale “Eugenio Morelli”. Il percorso di visita si svolge nei locali che un tempo erano destinati all’accettazione dei pazienti.