Cronaca

Maxi evasione fiscale nel settore immobiliare, nei guai imprenditore di Bormio

Maxi evasione fiscale nel settore immobiliare, nei guai imprenditore di Bormio

La Guardia di Finanza di Sondrio ha concluso una complessa indagine economico-finanziaria che ha portato alla scoperta di una vasta evasione fiscale da parte di un imprenditore valtellinese attivo nei settori immobiliare, edile e turistico. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Sondrio, ha permesso di far emergere un articolato sistema di società collegate tra loro, utilizzate per eludere il fisco e movimentare ingenti somme di denaro.

Gli accertamenti, condotti dai militari della Tenenza di Bormio, sono nati da un’attività di polizia giudiziaria e si sono concentrati su contribuenti ad alto rischio tributario. Grazie all’analisi dei movimenti bancari e al rinvenimento di documentazione extracontabile, i finanzieri hanno ricostruito un quadro dettagliato delle operazioni economiche dell’imprenditore, evidenziando compensi non dichiarati e operazioni volte a mascherare la reale provenienza dei fondi.

Secondo quanto emerso, l’imprenditore gestiva una rete di società “a incastro” che utilizzava come un’unica entità economica, confondendo costantemente le disponibilità personali con quelle aziendali. Tale sistema gli permetteva di disporre liberamente della liquidità societaria per fini personali e di rinviare artificiosamente la dichiarazione dei ricavi, ottenendo così significativi vantaggi fiscali.

Le indagini hanno inoltre rivelato come l’uomo avesse convinto diversi cittadini, intenzionati ad acquistare abitazioni, a versare oltre l’80% del prezzo pattuito senza riuscire poi a stipulare il rogito notarile, nonostante la consegna degli immobili. Un modus operandi che avrebbe consentito di spostare nel tempo la contabilizzazione dei ricavi, riducendo l’imposizione fiscale nei periodi meno favorevoli.

Al termine delle verifiche, la Guardia di Finanza ha accertato:

  • una base imponibile IRPEF evasa per 1.746.512,78 euro,
  • elementi positivi di reddito non dichiarati ai fini IRES per 4.583.169,98 euro,
  • una base imponibile IRAP sottratta per 3.935.972,52 euro,
  • evasione IVA per 390.356,45 euro,
  • investimenti esteri non dichiarati per 67.750,12 euro.

L’attività ispettiva ha portato inoltre a un primo recupero delle somme sottratte all’erario: le Agenzie delle Entrate di Milano e Sondrio hanno definito per gli anni 2017 e 2018 la pretesa fiscale attraverso l’istituto dell’accertamento con adesione. L’imprenditore ha già versato 392.532,03 euro e si è dichiarato disponibile a regolarizzare anche le annualità successive.

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