La diga di San Giacomo ha una portata di 64 milioni di metri cubi d’acqua ed la sua quota di coronamento è collocata a 1951,5 metri sul livello del mare. Il suo bacino è alimentato dal canale Spöl, dai torrenti Alpe, Gavia, Frodolfo, Zebrù, Braulio e Forcola, nonché dal fiume Adda.
La diga è realizzata mediante uno sbarramento rettilineo, a speroni, a gravità alleggerito ed ha un’altezza massima di 91,5 metri. La lunghezza del coronamento è di 965 metri.
La costruzione dell’invaso cominciò nel 1940, ma i lavori dovettero dapprima rallentare e poi fermarsi a causa dell’evento bellico. Al termine del conflitto i lavori poterono proseguire, l’opera venne terminata nel 1950.
La costruzione dello sbarramento fu una vera e propria impresa di ingegneria, tenendo soprattutto presente dei mezzi di cantiere disponibili in quel tempo e delle soluzioni ingegneristiche adottate, diga di tipo a speroni nella parte centrale e raccordata a due dighe laterali a gravità massiccia
Scopo della opera era quello di sostituire la piccola e vecchia diga di Cancano I realizzata nel 1933. I lavori vennero infatti realizzati a monte del vecchio invaso. Ai piedi della nuova costruzione venne realizzata una piccola centrale idroelettrica che utilizzava il salto esistente tra la quota di San Giacomo e quella di Cancano.
La centrale però restò in vita per poco tempo in quanto nel 1953 fu dismessa a causa della realizzazione della nuova diga Cancano II che una volta riempita sommergeva l’edificio.
Successivamente alla dismissione del nuovo invaso le acque vennero fatte rifluire direttamente nella seconda diga ma, a seguito dei lavori di ristrutturazione, ammodernamento tecnologico e manutenzione iniziati nel 2004, è stato realizzata anche una nuova centrale idroelettrica della potenza di 10 MW che funziona sfruttando le acque che vengono riversate dalla diga di San Giacomo nell’invaso di Cancano II.