La promessa delle Olimpiadi e la Valtellina: aspettative vs realtà
Negli ultimi anni, **amministratori locali e istituzioni politiche avevano ripetuto con convinzione che i Giochi Olimpici Milano‑Cortina 2026 avrebbero rappresentato una occasione storica per sviluppare infrastrutture strategiche in Valtellina e risolvere problemi di mobilità di lunga data. In particolare si era parlato di:
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miglioramenti alla viabilità stradale e ferroviaria;
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nuovi svincoli strategici come quelli del Trippi e della Sassella;
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tangenziale di Tirano pronta per gestire i flussi di traffico;
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e una linea ferroviaria più efficiente tra Milano e Tirano.
Queste premesse dovevano servire da base per sostenere l’idea che migliaia di persone, turisti e appassionati sarebbero arrivate in valle, portando un ritorno turistico e infrastrutturale permanente. Tuttavia, a pochi mesi dall’inizio dei Giochi, la realtà è molto diversa.
Tangenziale di Tirano: simbolo delle promesse disattese
Una delle opere più criticate è la tangenziale di Tirano, pensata per deviare il traffico dal centro città e migliorare l’accesso alle principali direttrici viarie in vista dei flussi olimpici. Ma, nonostante gli annunci ottimistici, oggi la tangenziale non sarà completata in tempo per le Olimpiadi.
Cosa è successo davvero:
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I lavori hanno incontrato difficoltà tecniche e ritardi;
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Il sopralluogo ha confermato che la tangenziale non potrà essere aperta durante l’evento olimpico;
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Senza questa infrastruttura, il traffico sarà convogliato attraverso il centro di Tirano, con inevitabili disagi per residenti e visitatori durante i giorni clou dei Giochi.
Reazioni politiche:
Esponenti locali e partiti di opposizione hanno definito questa situazione come una delle maggiori occasioni perse per il territorio, denunciando la gestione delle opere come pessimo biglietto da visita per la Valtellina e per l’Italia.
La ferrovia Milano‑Tirano: più traffico, meno efficienza?
Un altro nodo importante riguarda la linea ferroviaria Milano‑Tirano, fondamentale per chi arriverà in Valtellina senza auto, oppure per chi si sposterà tra i siti di gara e le città ospitanti. Secondo le dichiarazioni di Trenord, ci sarà un incremento della frequenza dei treni, con un convoglio circa ogni mezz’ora nel periodo olimpico.
Tuttavia:
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Non sono stati completati miglioramenti strutturali significativi;
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I lavori per lo svincolo del Trippi non sono ancora partiti, e questo potrebbe causare congestione nei periodi in cui i passaggi a livello rimangono chiusi per l’arrivo dei treni;
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Non risultano piani di mitigazione chiari comunicati alla cittadinanza per affrontare i disagi quotidiani legati a frequenti chiusure ferroviarie.
Questa situazione suggerisce che l’incremento delle corse da solo non risolve i problemi di mobilità, soprattutto senza il potenziamento delle infrastrutture viarie adiacenti.
Tensioni con i Grigioni: traffico e costi sotto la lente
Negli ultimi giorni è emersa anche una polemica con le autorità del Canton Grigioni (Svizzera), riguardo alla gestione del traffico internazionale verso Livigno, altra sede olimpica.
Criticità principali:
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I Grigioni stimano costi di oltre 5 milioni di franchi per gestire il traffico che attraversa il loro territorio, soprattutto dal Passo del Gallo verso Livigno;
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La Regione Lombardia, dall’altra parte, si è detta disponibile a contribuire solo con circa 600.000 euro, giudicando eccessive le richieste elvetiche;
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Le autorità lombarde hanno inoltre sollevato dubbi sulle stime dei flussi turistici, sostenendo che saranno inferiori a quelli generati da eventi come la Coppa del Mondo di Sci a Bormio – un confronto che, per alcuni, suona come “sminuire” l’impatto delle Olimpiadi.
Questa dinamica ha acceso un dibattito su chi realmente beneficerà dell’aumento di visitatori, su come verranno gestiti i costi e le responsabilità, e su come le relazioni transfrontaliere influenzino l’esperienza complessiva dei Giochi.
Turismo e aspettative locali: un bilancio incerto
La narrativa ufficiale di anni di preparazione aveva dipinto le Olimpiadi come una tremenda opportunità di sviluppo turistico per la Valtellina. Tuttavia, con le infrastrutture incomplete o in ritardo, cresce il rischio che l’esperienza dei visitatori sia meno fluida e più caotica del previsto.
Inoltre:
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Le misure temporanee come le Zone a Traffico Limitato (ZTL) per i giorni olimpici sono state pianificate principalmente per gestire i flussi di traffico urbano e non per alleviare i problemi viari fondamentali.
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Senza opere stradali importanti completamente funzionanti, la promessa di una “Valtellina più accessibile” potrebbe trasformarsi in una delusione stagionale.
Promesse, ritardi e impatti reali
In sintesi, la situazione adesso è caratterizzata da una forte discrepanza tra le promesse fatte negli anni e le opere effettivamente realizzate:
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Tangenziale di Tirano non pronta, con conseguenze dirette sul traffico urbano durante le Olimpiadi;
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Linea ferroviaria potenziata solo nei numeri ma non nelle infrastrutture strategiche;
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Critiche da parte di politici locali e tensioni con la Svizzera riguardo alla gestione e ai costi dei flussi turistici;
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Potenziale contrasto tra aspettative turistiche e scenario reale di mobilità.
Questa analisi mette in evidenza come, a pochi mesi dall’evento, la Valtellina si trovi davanti a una prova importante: dimostrare di saper gestire criticità di grande portata, nonostante infrastrutture chiave non completate.





