29 Marzo 2024 06:44

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Se non conosci il Piccolo Tibet

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Livigno è un comune di oltre 6mila abitanti posto ad oltre 1800 metri di quota. Il paese si snoda lungo la strada che percorre per oltre 15 km l’intera valle attraversata dal torrente Spöl che convoglia le proprie acque verso l’Inn e da questo al Danubio per finire nel Mar Nero.

Il passaggio dello Spöl in un vallone stretto, ripido e scosceso, storicamente è stato accesso di difficile percorrenza e spiega il relativo isolamento che Livigno ha avuto in passato.

È raggiungibile dalla Valtellina attraverso il passo del Foscagno (aperto tutto l’anno), percorrendo la strada statale 301, oppure dalla Svizzera tramite la Forcola di Livigno (solo in estate), passando per la Valle di Poschiavo, altrimenti attraverso la galleria stradale, dall’Engadina. Il tunnel di circa 3,5 km di lunghezza è a corsia unica (senso unico alternato) e a pedaggio. La galleria collega la parte bassa e alta dello Spöl evitando il tratto impraticabile del torrente.

Nel 1914 l’esercito italiano ha costruito la strada di collegamento Bormio-Livigno tramite il passo del Foscagno, praticabile solo in estate, ma solo dal 1952 viene garantita anche l’apertura invernale. Nel 1960 comincia il movimento turistico, ma è solo dopo il 1969, quando la galleria Munt La Schera viene aperto al traffico veicolare privato, che di fatto si dà inizio allo sviluppo turistico della località.

Nel suo territorio è compresa la frazione di Trepalle, che si sviluppa fino a 2.250 metri di quota che ne fa l’abitato permanente più alto d’Europa. Eira è una località che dà il nome al passo omonimo.

Il clima di Livigno è tipicamente alpino, con inverni lunghi e rigidi ed estati brevi e fresche.
Compare per la prima volta in un documento redatto nel 1187. Verso il ‘300 si individuano i primi elementi storici di residenti stabili e organizzati, sottostanti al contado di Bormio.

Il comune di Livigno gode dello status di zona extradoganale, ed è pertanto esente da alcune imposte, come l’IVA. Le origini della zona franca risalgono alle speciali deroghe che la comunità locale riuscì a ottenere, sin dal 1538 dalla Contea di Bormio, successivamente confermate da normative e convenzioni succedutesi nel corso dell’Ottocento e del Novecento.

L’originario principale motivo della nascita della zona franca era correlata all’isolamento che ha lungamente caratterizzato la località. Fino al 1952 il paese rimaneva completamente privo di qualsiasi via di comunicazione con il mondo per l’intero inverno, dalle prime nevicate autunnali fino alla fusione delle nevi nella primavera.

I prezzi delle merci vendute a Livigno sono esenti IVA. Le merci acquistate devono rimanere entro i limiti stabiliti dalle tabelle doganali. È pure conveniente il rifornimento di carburante: si noti che è possibile esportare solo il carburante contenuto nei serbatoi dei veicoli medesimi.
Livigno è inoltre conosciuta anche come il piccolo Tibet, in ragione delle caratteristiche geomorfologiche del luogo, che sono in parte simili a quelle himalayane: Livigno è infatti un altopiano circondato da montagne nel cuore delle Alpi Retiche. Il nome Il piccolo Tibet è stato attribuito dall’autore di leggende e racconti Alfredo Martinelli nel 1967 nella sua pubblicazione Livigno piccolo Tibet.

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