La scighera in Lombardia è il nebbione fitto, la sua etimologia deriva dal latino caecaria, parola collegata al latino caecus (“cieco”) quindi qualcosa che acceca o che ci impedisce di vedere oltre il nostro naso.
PASSATO – La scighera, soprattutto in passato, ha costituito una caratteristica proverbiale dei milanesi, che la usano da sempre per la nebbia in Val Padana e in tutta la pianura lombarda. anche se non è chiaro se è nello specifico la nebbia fitta o quella leggera.
MILANO – In milanese si usa anche “nebia” per indicare la nebbia più leggera, lasciando a scighera quella più densa. Ma i pareri non sono univoci.
LOMBARDIA – Da Milano si è diffusa in Lombardia, ma non in tutta la regione. Solo nelle zone più direttamente soggette all’influenza linguistica della città: la Brianza, Lecco, il Comasco, il Ticino, il Varesotto, in parte della Valle Imagna e in Valchiavenna. Nebia o nibia è diffuso tra Novarese, Bergamasca e Pavese. Borda nel Lodigiano, Cremasco, nella Bergamasca e nel Milanese. Fumana a Cremona e Mantova. Gheba o ghiba a Brescia, in parte del Cremonese e della Valtellina. In alto Lario scéga.
VALTELLINA – In Valtellina si usa anche il sinonimo scega, che deriva direttamente da caeca, oltre che gheba o ghiba.
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