Secondo gli investigatori, N.M. era il cervello dell’organizzazione. Nonostante un precedente arresto, era riuscito a continuare nell’attività criminale con l’aiuto della madre e del suo compagno. La droga veniva acquistata a Barcellona, in Spagna, e poi inviata in Valtellina attraverso comuni servizi di spedizione.
La droga veniva nascosta in garage affittati apposta, permettendo così di “farla sparire” prima della vendita ai singoli acquirenti. Durante le indagini, è stato accertato l’importo di 59 chilogrammi di marijuana e 600 grammi di cocaina, con una media mensile di 4 chilogrammi di sostanze stupefacenti vendute.
In attesa della sentenza definitiva, il giovane era sparito dalle radar delle forze dell’ordine da un paio di anni, presumibilmente rifugiandosi in Spagna, destinazione comune per i latitanti italiani che tentano di evitare la giustizia. Ora, più di tre anni dopo la vasta operazione di polizia, arriva dal Messico la notizia della sua morte, avvenuta alcuni giorni fa. Analogamente a N.M., anche F.P., condannato a 4 anni e mezzo di reclusione, risulta attualmente latitante.