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Riscaldamento: termostato costante o acceso solo quando necessario?

Termostato, casaIl termostato in casa - (valtellinamobile.it)

Scegliere la strategia migliore per il riscaldamento domestico diventa cruciale per risparmio e comfort. Qualche consiglio

Con l’arrivo della stagione invernale, torna il dibattito su come ottimizzare il consumo del riscaldamento domestico in modo efficace ed economico. In particolare, la scelta tra mantenere il termostato costante o accendere il riscaldamento solo al bisogno rappresenta un tema centrale per molte famiglie italiane alle prese con l’aumento delle bollette del gas e la ricerca di soluzioni sostenibili.

Alla luce delle normative vigenti, delle nuove tecnologie disponibili e delle caratteristiche degli immobili, analizziamo le opportunità e le criticità di entrambe le strategie.

Termostato sempre acceso o riscaldamento a intermittenza? Vantaggi e limiti

Il primo quesito riguarda la convenienza di tenere il riscaldamento acceso tutto il giorno oppure di attivarlo soltanto quando si è in casa. Le opinioni non sono univoche e la risposta dipende da molteplici fattori, tra cui l’isolamento termico dell’abitazione, il tipo di impianto presente e le abitudini di vita.

Riscaldare casa, risparmio

Riscaldare casa senza spendere troppo – (valtellinamobile.it)

Tra i benefici più evidenti di questa soluzione vi è la possibilità di godere di una temperatura stabile e confortevole senza dover attendere lunghi tempi di riscaldamento al ritorno. Questo è particolarmente indicato per abitazioni dotate di un buon isolamento termico, dove la dispersione di calore è limitata e il sistema lavora in modo efficiente mantenendo una temperatura ideale, solitamente intorno ai 18-20°C. Un altro vantaggio riguarda il controllo dell’umidità, poiché una temperatura costante può prevenire la formazione di muffe in ambienti poco aerati.

Tuttavia, in case con isolamento carente, questo approccio può comportare un aumento dei consumi energetici. Il sistema di riscaldamento rischia infatti di lavorare in modo continuo per compensare le perdite di calore, con conseguente incremento dei costi. Inoltre, senza un termostato intelligente o programmabile, si potrebbe sprecare energia mantenendo temperature elevate anche in momenti non necessari.

Spegnere il riscaldamento durante le assenze rappresenta una strategia molto diffusa per ridurre i consumi energetici, soprattutto in abitazioni non ben isolate. Nel caso di utilizzo di un termostato smart, è possibile programmare l’accensione poco prima del rientro, garantendo così il comfort senza sprechi. Questa opzione è particolarmente vantaggiosa per chi trascorre molte ore fuori casa o per assenze prolungate.

Tuttavia, lo svantaggio principale consiste nel fatto che, al momento del ritorno, la casa risulta fredda e il riscaldamento deve lavorare a pieno regime per riportare la temperatura a livelli confortevoli. Questo può generare picchi di consumo energetico e stress meccanico all’impianto, con un maggiore rischio di guasti e usura precoce della caldaia.

Secondo le analisi più recenti, le famiglie italiane spenderanno mediamente circa 1.024 euro per il riscaldamento domestico nella stagione 2025-2026. Ecco le strategie per ottimizzare i consumi:

  • Installare un termostato programmabile o intelligente: grazie alla domotica, è possibile regolare la temperatura in base agli orari di presenza in casa e alle condizioni meteorologiche esterne, evitando sprechi e mantenendo il comfort.
  • Isolare porte e finestre con guarnizioni e pannelli specifici per ridurre la dispersione di calore.
  • Chiudere i termosifoni nelle stanze inutilizzate per limitare il consumo energetico agli ambienti effettivamente utilizzati.
  • Mantenere temperature moderate, riducendo anche di un solo grado la temperatura interna si può ottenere un risparmio stimato tra il 5 e il 10% sui consumi.
  • Manutenere regolarmente la caldaia e pulire i termosifoni per garantire il funzionamento efficiente dell’impianto.

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