News

Neve che non c’è, giochi che si faranno: le Olimpiadi della neve artificiale

Olimpiadi neve artificiale

Olimpiadi neve artificiale – La denuncia della FIS: ritardi inspiegabili nell’innevamento artificiale

Il mondo dello sci internazionale è tornato sotto i riflettori per una forte presa di posizione della Federazione Internazionale dello Sci (FIS) in merito alla preparazione delle sedi che ospiteranno le gare dei Giochi Olimpici Invernali Milano‑Cortina 2026. Il presidente della FIS, Johan Eliasch, ha espresso preoccupazione per ritardi “inspiegabili” nella produzione di neve artificiale, specialmente nella zona di Livigno, dove sono in programma le competizioni di snowboard e freestyle.

La Valtellina a traffico temporaneamente limitato

Queste dichiarazioni sono arrivate a circa 48 giorni dall’inizio ufficiale dei Giochi, fissato dal 6 al 22 febbraio 2026, e hanno sollevato dubbi sulla capacità di completare in tempo i lavori di innevamento necessari per garantire superfici di gara adeguate e sicure.

Secondo la FIS, la produzione di neve artificiale è ancora insufficiente e ciò è causato da ritardi tecnici e logistici: un punto di particolare criticità sembra essere proprio l’innevamento dei parchi per snowboard e freestyle che richiedono quantità e qualità di neve molto specifiche.

Tuttavia, i rappresentanti locali, hanno risposto con toni più ottimistici, affermando che i problemi tecnici sono in gran parte risolti e che i cannoni sparaneve stanno funzionando correttamente, con temperature in rapido abbassamento che favoriscono la produzione di neve artificiale.

Perché i valtellinesi non fanno il tifo per le Olimpiadi?


Neve artificiale e sostenibilità: il paradosso dei Giochi “verdi”

Olimpiadi neve artificiale – Il ricorso sempre più massiccio alla neve artificiale, oltre alle criticità organizzative, solleva anche questioni ambientali e di sostenibilità. Gli eventi come i Giochi Olimpici si sforzano oggi di presentarsi come “sostenibili”, ma la realtà è che gran parte delle località alpine, incluse quelle che ospitano le competizioni agonistiche, non godono di copertura nevosa naturale sufficiente in inverno a causa dei cambiamenti climatici.

Le difficoltà di innevamento naturale stanno costringendo organizzatori, impiantisti e autorità a fare affidamento su innevamento artificiale, che comporta:

  • Alto consumo di acqua e energia

  • Impatto sulle risorse locali

  • Costi elevati di gestione

  • Critiche da parte di gruppi ambientalisti per il contrasto tra promesse di sostenibilità e pratiche reali

Questi aspetti stanno diventando centrali nel dibattito non soltanto sportivo, ma anche sociale ed ecologico, con ripercussioni anche sul futuro degli sport invernali nel contesto dei cambiamenti climatici in atto.

Milano Cortina 2026 più cara delle Maldive


Situazione delle ski area locali: Prato Valentino e Pescegallo

Se le Olimpiadi puntano a garantire neve a sufficienza grazie all’uso di tecnologie artificiali, la realtà di alcune piccole località sciistiche della Lombardia è meno fortunata o semplicemente diversa.

Prato Valentino – Teglio 

Il comprensorio sciistico di Prato Valentino, che si trova nella zona di Teglio in Valtellina, è noto per essere una piccola area sciistica con piste principalmente dedicate a sciatori principianti o di livello intermedio. Tuttavia, risulta che le piste e gli impianti sono chiusi in questo periodo, con nessuna apertura programmata per Natale o per la metà della stagione, a causa delle condizioni attuali e la mancanza di un innevamento naturale sufficiente e delle condizioni operative tradizionali.

Le informazioni disponibili indicano che tutte le piste e gli impianti di Prato Valentino risultano chiusi nel calendario attuale, senza indicazioni di apertura imminente per la stagione in corso.

Questo riflette anche una difficoltà più ampia di alcuni piccoli comprensori italiani nel garantire attività continua, soprattutto quando le condizioni meteo non consentono un innevamento naturale e non sono presenti impianti di innevamento artificiale sufficienti.

Traffico, ritardi e presenze: la falsa narrativa delle Olimpiadi in Valtellina

Pescegallo – Valgerola 

La stazione sciistica di Pescegallo nella Valgerola, invece, è riuscita ad aprire almeno una parte delle piste per il periodo di Natale, grazie alle condizioni meteo e all’attivazione di alcuni impianti come il GalloPark e piste limitate.

Secondo le fonti ufficiali della zona, la stagione invernale nell’area di Pescegallo avrebbe dovuto iniziare il 6 dicembre 2025 (poi rimandata) e alcune piste sono operative, anche se non tutte le strutture sono aperte e l’offerta è parziale rispetto a un comprensorio sciistico completo.


Olimpiadi neve artificiale tra speranze olimpiche e realtà locali

La situazione attuale rappresenta un quadro complesso ma significativo:

  • Le Olimpiadi Invernali Milano‑Cortina 2026 puntano a svolgersi regolarmente, nonostante le preoccupazioni della FIS riguardo l’innevamento artificiale, e le autorità locali garantiscono che la situazione verrà risolta in tempo per le competizioni.

  • La dipendenza dalla neve artificiale mette in evidenza contraddizioni tra l’obiettivo di sostenibilità e le esigenze pratiche di organizzare grandi eventi sportivi in aree montane sensibilmente influenzate dai cambiamenti climatici.

  • Nel contempo, alcune piccole ski area come Prato Valentino restano chiuse, evidenziando come la limitata capacità di produzione di neve artificiale e le condizioni ambientali influenzino direttamente l’operatività stagionale degli impianti.

  • Altri comprensori come Pescegallo sono riusciti ad aprire parzialmente, mostrando che esistono differenze locali nelle condizioni di innevamento e nella gestione dei servizi. Facebook

LE OFFERTE DI OGGI

Ricevi le news con WhatsApp
Telegram Messenger Instagram

Change privacy settings
×