GIRO ITALIA – Il Gavia deve la sua celebrità al Giro d’Italia, in quanto rappresenta una delle salite storiche della Corsa Rosa. Il valico è stato infatti inserito nel percorso del Giro dieci volte, e in sette di esse è stato Cima Coppi: nel 1989 (ma non fu scalato causa maltempo), 1996, 1999, 2004, 2006, 2008 e 2010.
Il rifugio Gavia: malconcio, ma ricco di storia
1960 – La prima ascesa risale al 1960. La salita al passo, dal versante bresciano di Ponte di Legno, viene infatti inserita per la prima volta nel percorso del Giro in occasione della penultima tappa, da Trento a Bormio, l’8 giugno.
TAPPA – L’ascesa al Gavia appare subito di inedita durezza e pericolosità, sia per i ciclisti, sia per i mezzi motorizzati al seguito della corsa: le sue pendenze superano quelle dello Stelvio, la strada è stretta, sostanzialmente sterrata, e si inerpica sul crinale affiancata da burroni che incutono timore.
La tragedia dei 18 alpini precipitati sul Gavia
FREDDO – La tappa si svolge in modo regolare. Piove e fa freddo. In cima al Gavia transita per primo il giovane Imerio Massignan, che poi forerà ripetutamente lungo la pericolosa discesa verso Bormio, favorendo così il recupero e la vittoria di tappa del campione lussemburghese Charly Gaul, già vincitore del Giro d’Italia nel 1956 e 1959 e del Tour de France nel 1958.