La tragedia fu causata dal cedimento del fondo della strada sul versante bresciano della sterrata del passo Gavia che da Santa Caterina Valfurva porta a Ponte di Legno. In una strettoia un muro di sostegno cedette sotto il peso del mezzo, che arrancava nella salita, e il ciglio della strada franò.
18 VITTIME – Lo schianto che seguì al volo nella scarpata, profonda 150 metri, causò 17 morti. Un ferito morì il giorno successivo a causa delle conseguenze dell’impatto, portando così a 18 il totale delle vittime. I più fortunati riuscirono a buttarsi in strada, aprendo a calci lo sportello del camioncino, prima che quest’ultimo precipitasse nel vuoto, distruggendosi completamente nel torrente Frigidolfo.
All’epoca la strada del Gavia, priva di parapetti e protezioni, era considerato fortemente rischioso e la sua percorrenza veniva sconsigliata agli autocarri. Inoltre vigeva il divieto di transito per i veicoli con più di 14 passeggeri. Nel punto dell’incidente la larghezza totale della carreggiata era di 2,30 metri.
I corpi straziati degli alpini, appartenenti al 6º Reggimento, Battaglione Bolzano, furono trasferiti nella chiesa di Ponte di Legno per le esequie. A ricordo della tragedia furono collocate due lapidi commemorative, tuttora esistenti.
Foto Rifugio Bonetta (passogavia.it)