Territorio

Borghi abbandonati in Valtellina: viaggi nel tempo tra silenzio e natura

borghi abbandonati in valtellina viaggi nel tempo tra silenzio e natura

Savogno: il borgo sospeso nel tempo tra i monti della Val Bregaglia

Tra i borghi abbandonati della provincia di Sondrio, Savogno è probabilmente il più affascinante e suggestivo. Situato nel comune di Piuro, in Val Bregaglia, a circa 932 metri di altitudine, questo minuscolo villaggio in pietra è completamente privo di strade carrabili. Lo si può raggiungere solo a piedi, attraverso una ripida mulattiera di quasi 3.000 gradini, un sentiero panoramico che attraversa i boschi e che già da solo è un viaggio nel tempo.

Il borgo fu progressivamente abbandonato tra gli anni ’50 e ’60 del Novecento, a causa delle difficoltà di vivere in un luogo isolato e privo di servizi moderni. Tuttavia, la sua architettura è rimasta intatta: le case in pietra, i tetti in piode, i ballatoi in legno e le strette viuzze trasportano i visitatori in un’altra epoca. Qui il tempo sembra essersi fermato.

Savogno oggi non è del tutto morto: in estate alcune persone lo raggiungono per godersi l’aria fresca e l’atmosfera unica. Ci sono anche iniziative locali per tenere viva la memoria del borgo, come piccoli eventi, rifugi temporanei e progetti di restauro a basso impatto. Ma resta un luogo silenzioso, quasi sacro, dove ogni rumore della civiltà scompare per lasciare spazio solo al vento e al canto degli uccelli.

Visitare Savogno significa abbracciare un turismo lento, consapevole, fatto di fatica e meraviglia. Non ci sono bar, negozi o comitive: solo natura, storia e silenzio. Per chi ama la montagna vera, quella ruvida e autentica, Savogno è un’esperienza da non perdere.

Vuoi visitarlo? Preparati con scarponi comodi, acqua, e tanta voglia di camminare. Ma soprattutto, preparati ad essere sconvolto dalla bellezza di un’Italia dimenticata.


Codera: la valle che resiste al tempo e al turismo di massa

Un altro gioiello nascosto della provincia di Sondrio è Codera, borgo della Valchiavenna raggiungibile solo a piedi, tramite sentieri e mulattiere che si snodano tra boschi e rocce. Codera è un perfetto esempio di borgo fantasma ancora vivo a metà: non completamente abbandonato, ma quasi del tutto privo di popolazione stabile.

Nel corso del Novecento, gran parte degli abitanti ha lasciato il borgo per trasferirsi in zone più accessibili, ma alcune famiglie hanno deciso di restare o di tornare periodicamente, mantenendo vive le tradizioni locali. Il villaggio è oggi meta di escursionisti, amanti della natura selvaggia e viaggiatori in cerca di autenticità.

Il fascino di Codera sta proprio nella sua inaccessibilità: non ci sono strade asfaltate, né mezzi pubblici. Per raggiungerlo è necessario camminare per circa due ore tra i monti, un percorso che mette alla prova ma regala panorami mozzafiato. Una volta arrivati, ci si trova davanti a un borgo intatto, con case in pietra, una piccola chiesa, qualche orto e tanto silenzio.

Codera è anche un luogo ricco di storie e leggende. Si raccontano miti antichi, misteri legati a spiriti della montagna e strane presenze. Questo alone di mistero lo rende ancora più affascinante, un luogo che sembra uscito da un racconto fantastico.

Per chi cerca un’esperienza fuori dal comune, Codera è perfetta: qui non si viene per rilassarsi su una sdraio, ma per entrare in sintonia con la montagna, con il passato e con sé stessi. È il luogo ideale per staccare dalla tecnologia, dalla frenesia e dai ritmi urbani.

Il consiglio? Non improvvisare. Informati prima di partire, organizza il cammino, porta con te l’essenziale e soprattutto rispetta questo luogo magico, lasciandolo così com’è: semplice, silenzioso e profondamente autentico.


Sostila: memoria di pietra tra le valli dimenticate della Valtartano

Nel cuore della Val Fabiolo, laterale della Valtartano, si trova Sostila, uno dei borghi più misteriosi e meno conosciuti della provincia di Sondrio. Un tempo fiorente, oggi Sostila è quasi completamente disabitato, avvolto da una quiete irreale che lo rende uno dei luoghi più suggestivi per gli appassionati di borghi alpini dimenticati.

A differenza di Savogno o Codera, Sostila è più facilmente accessibile, ma resta comunque fuori dai circuiti del turismo di massa. Qui non troverai hotel o ristoranti, solo silenzio, ruderi, casette in pietra e tracce di una vita contadina che non c’è più. Camminare tra le sue vie strette è come attraversare un museo a cielo aperto, dove ogni pietra racconta una storia.

Negli ultimi anni, alcune associazioni locali stanno tentando di riqualificare il borgo, trasformandolo in una meta di turismo lento e consapevole. Alcune case sono state restaurate, c’è chi torna per brevi periodi, magari in estate, e si parla persino di eventi culturali per rivitalizzare la zona.

Ma non lasciarti ingannare: Sostila è ancora un luogo fantasma, dove la solitudine domina e la natura ha iniziato a prendersi ciò che l’uomo ha lasciato. I tetti crollati, le piante che crescono tra le pietre e l’assenza totale di rumori umani rendono questo posto perfetto per chi cerca una connessione profonda con la montagna e con il passato.

Il borgo è anche un ottimo punto di partenza per esplorazioni più ampie nella Val Tartano, tra pascoli, sentieri panoramici e rifugi. Ma la vera magia resta a Sostila, tra quelle mura spoglie che custodiscono un patrimonio culturale inestimabile.

Visitare Sostila significa fare un passo indietro nel tempo, ma anche interrogarsi sul futuro: cosa succede a questi luoghi? Possiamo salvarli o devono restare così, testimonianze silenziose di un’epoca che non tornerà più?

Ricevi le news con WhatsApp

Change privacy settings
×