23 Aprile 2024 09:25

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Il reale stato di salute del cervo Bambi della Valmalenco

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Il cervo “Bambi della Valmalenco” non smette di far discutere. A parlarne è il gestore dell’allevamento autorizzato a Dazio (Fulvio Baraiolo – La Pedruscia) nel quale è stato portato da ATS della Montagna il cervo che si trovava da quasi due anni a Chiesa in Valmalenco

“Questo mio intervento si rende necessario non per fomentare inutili polemiche, ma per aggiornare ed informare correttamente , circa il reale stato di salute di Bambi, tutte le persone che da qualche mese stanno seguendo con passione la sua storia.
Ricordo che qualche mese fa la mia azienda è stata contattata dall’Amministrazione Provinciale di Sondrio circa la disponibilità di poter detenere presso il nostro allevamento autorizzato, un esemplare di cervo maschio, a seguito di sequestro per illecita detenzione dello stesso.
All’arrivo, l’esemplare si presentava in buone condizioni di salute, ma decisamente in sovrappeso e con le unghie degli zoccoli decisamente troppo lunghe, due fattori questi che gli impedivano movimenti agevoli in terreno boschivo e una cattiva postura delle zampe. Fattori ovviamente causati da una sovra alimentazione non corretta e inadeguata mobilità dell’animale (al momento del sequestro ricordo che lo stesso si trovava all’interno di una stalla di superficie ridotta).
Possiamo dire anche che “Grasso è bello”, ma molto spesso grasso non è sinonimo di salute. Sempre più spesso, anche con corsi e manifestazioni organizzate da ATS montagna si parla di benessere dell’animale. Benessere animale non significa umanizzare l’animale, assecondando spesso in nostri stessi capricci, ma va inteso come la qualità della vita di un animale come viene percepita da un singolo animale.
Si parla quindi delle 5 libertà tra cui: la libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione; libertà di avere un ambiente fisico adeguato; libertà dal dolore, dalle ferite e dalle malattie; libertà dalla paura e dal disagio, libertà di manifestare le proprie caratteristiche comportamentali specie-specifiche, fornendo all’animale spazio sufficiente, strutture adeguate e la compagnia di animali della propria specie.

Al momento Bambi, così come gli altri suoi simili che si vivono presso il mio allevamento sono in “amore”; in questo particolare momento dell’anno, gli esemplari maschi cambiamo completamente il loro atteggiamento sia nei confronti dei propri simili sia nei confronti di chi li accudisce diventando particolarmente aggressivi.
Durante il giorno percorrono costantemente il territorio segnandolo con le proprie secrezioni, smettono quasi di nutrirsi, perdendo talvolta anche il 20-30% del peso corporeo. Durante la notte sono sempre all’erta e bramiscono e come ci piace dire cantano la serenata alle giovani cerbiatte.
Fra circa un mese, caleranno le temperature ed anche i maschi raffreddano i loro bollenti spiriti e ricominceranno la normale vita quotidiana.
Siamo a stretto contatto con i dirigenti del settore caccia e pesca dell’Amministrazione Provinciale di Sondrio, con i veterinari ATS della montagna e con il veterinario specializzato presso il centro recupero di Paspardo. Recentemente hanno fatto visita a Bambi anche le guardie forestali del presidio di Chiavenna.
Certo non è un animale facile in quanto troppo imprintato con uomo e capre. Purtroppo non sarà cosa semplice riportarlo alla normalità e risolvere il danno fatto in precedenza.

Per questo ancora una volta mi sento di fare un appello a tutte le persone che dovessero imbattersi in un animale selvatico. Il cucciolo nella maggior parte dei casi non sono mai abbandonati e se feriti non avvicinarli e chiamare immediatamente la guardia forestale che sarà in grado di attivarsi nei migliori dei modi.
Per il futuro di Bambi mi posso solo augurare solo il meglio per lui. Che possa essere allevato, quindi in luogo idoneo con altri suoi simili, accudito non solo amorevolmente ma anche con coscienza e conoscenza”.

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