Curiosità

Allarme nei camini, questa legna sembra innocua ma sprigiona fumi tossici: non usarla mai in casa

Per garantire un funzionamento ottimale e sicuro, è cruciale conoscere quali tipi di legna sono adatti da bruciare e quali invece è necessario evitare.Quale legna evitare assolutamente nel camino (valtellinamobile.it)

L’uso del camino come fonte di riscaldamento domestico è una tradizione consolidata soprattutto nelle abitazioni di campagna o in montagna.

Per garantire un funzionamento ottimale e sicuro, è cruciale conoscere quali tipi di legna sono adatti da bruciare e quali invece è necessario evitare. Un errore nella scelta può infatti compromettere la salute degli abitanti, danneggiare l’ambiente e mettere a rischio la struttura stessa del camino.

Non tutta la legna da ardere è idonea per essere utilizzata nel camino. Alcune categorie di legno, se bruciate, rilasciano sostanze nocive o creano problemi tecnici che possono influire sulla sicurezza e sull’efficienza dell’impianto di riscaldamento. Tra i materiali da evitare ci sono:

  • Legno trattato chimicamente: si tratta di legno verniciato, impregnato di solventi o trattato con prodotti chimici industriali. Quando bruciato, questo tipo di legno emette fumi tossici e inquinanti, pericolosi sia per la salute umana che per l’ambiente circostante.
  • Legno resinoso: legni come il pino, l’abete e il larice contengono elevate quantità di resina. La combustione di questi legni produce fumo denso e la formazione di creosoto nelle canne fumarie, una sostanza altamente infiammabile che può causare incendi nel camino.
  • Legno umido o verde: il legno fresco, ancora ricco di acqua, fatica a bruciare e genera grandi quantità di fumo e fuliggine, favorendo anch’esso la formazione di creosoto, che ostruisce il sistema di evacuazione dei fumi.
  • Legno trattato con pesticidi o agenti industriali: spesso il pellet o altri legnami industriali sono trattati con sostanze chimiche per preservarne la durata. La combustione di questi materiali è altamente dannosa e può liberare gas tossici.

Le caratteristiche ideali della legna da camino

Per un riscaldamento efficace e sicuro, è importante selezionare legni che brucino con facilità, producano poco fumo e garantiscano una buona resa calorica. La legna da ardere si divide in due categorie principali:

  • Legna dolce: leggera e di facile combustione, con un peso intorno ai 300 kg/mc. È indicata per accensioni brevi e rapide. Si presta a camini usati solo poche ore al giorno.
  • Legna dura: più pesante (circa 400 kg/mc), brucia lentamente e regala calore prolungato. Ideale per chi utilizza il camino come principale fonte di riscaldamento.

Tra i legni più indicati per il camino si segnalano:

  • Faggio: brucia senza produrre fumo e scalda molto bene l’ambiente.
  • Quercia: garantisce una combustione lenta e prolungata, anche se scalda meno del faggio.
  • Frassino: si accende facilmente, emette poco fumo e offre un buon calore, anche se tende a essere leggermente umido.
  • Acero: assicura una fiamma stabile e un buon rendimento termico.
  • Betulla: si accende rapidamente e brucia velocemente, adatta per accensioni rapide.
Il legno resinoso, tipico delle conifere come pino e larice, si distingue per alcune caratteristiche visive e tattili.

Come riconoscere la legna resinoso e perché evitarla (valtellinamobile.it)

Il legno resinoso, tipico delle conifere come pino e larice, si distingue per alcune caratteristiche visive e tattili. Ha un colore chiaro, che varia dal bianco-giallastro al brunastro, e presenta venature meno marcate rispetto ai legni duri. La presenza di resina è evidente in forma di sacche o gocce giallastre sulla superficie, soprattutto vicino ai nodi o alle zone di rami.

Toccandolo, il legno resinoso può risultare appiccicoso e emanare un odore pungente di resina fresca. La combustione di questi legni è sconsigliata non solo per la formazione di creosoto, ma anche perché il fumo denso può irritare le vie respiratorie e provocare problemi di salute.

Legni sconsigliati e rischi associati

Oltre ai legni resinosi, ci sono altre essenze da evitare:

  • Castagno: brucia producendo molto fumo e un odore sgradevole.
  • Tiglio: non forma una brace durevole e quindi riscalda poco.
  • Fico: è un combustibile di scarsa qualità e produce fumi tossici.

La scelta del tipo di legna giusta è quindi fondamentale non solo per ottimizzare il calore prodotto, ma anche per preservare la salute delle persone e garantire la sicurezza dell’impianto.

Un corretto utilizzo del camino passa necessariamente attraverso una buona manutenzione e la selezione accurata della legna da ardere. Bruciare legna inadatta può causare danni irreparabili alle canne fumarie, aumentare il rischio di incendi e compromettere la qualità dell’aria interna ed esterna all’abitazione. Per un inverno caldo e sicuro, la conoscenza e la prudenza nella gestione della legna da camino rappresentano dunque un aspetto imprescindibile.

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