Saranno ancora ammesse alle agevolazioni soltanto le caldaie ibride, capaci di funzionare sia con idrogeno o biometano, sia in combinazione con pompe di calore. Le pompe di calore saranno la soluzione privilegiata in futuro.
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Questa tecnologia è già presente in Italia, dove è obbligatoria per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni importanti l’installazione di pannelli capaci di coprire almeno il 60% del fabbisogno energetico e pompe di calore centralizzate, escludendo la possibilità di impianti autonomi.
Le pompe di calore beneficiano di incentivi specifici, soprattutto se abbinati a pannelli solari. Per questa tecnologia è possibile ottenere l’ecobonus al 65% e accedere al Conto Termico del Gse, il Gestore del sistema energetico, che consente di ricevere un rimborso immediato del 65% della spesa sostenuta.
Tuttavia, il passaggio dalle tecnologie precedenti alle pompe di calore non è sempre semplice. Le difficoltà riguardano principalmente spazi e costi. Per quanto riguarda gli spazi, è importante sottolineare che questi dispositivi sono molto ingombranti, pesanti e devono essere posizionati all’esterno.
Posizionarli può risultare complicato specialmente negli edifici storici sprovvisti di impianti centralizzati e talvolta privi di balconi. Per quanto concerne i costi, questi sono piuttosto elevati.
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Pertanto, questa soluzione non può essere applicata a un singolo appartamento, che potrebbe invece optare per installare un condizionatore in ogni stanza, capace di produrre aria calda e fredda, al posto della pompa.
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