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Risparmio record in bolletta: con queste stufe abbatti i costi del 50% e riscaldi subito tutta la casa

Uomo tablet|Donna auto|Valtellina|Valtellina|Pannelli solari casaAgevolazioni fiscali confermate e novità 2025 - Valtellinamobile.it |Valtellina

Confermato il regime agevolativo per l’acquisto e l’installazione di stufe anche per tutto il 2025 con le detrazioni fiscali.

Le novità introdotte nel corso dell’anno e le conferme sulle modalità di accesso alle agevolazioni rendono il quadro più chiaro, permettendo a privati e imprese di beneficiare di incentivi economici significativi nell’ambito della riqualificazione energetica degli immobili.

L’interesse dello Stato verso le stufe a pellet è motivato dalla loro capacità di migliorare l’efficienza energetica degli edifici e di utilizzare fonti rinnovabili. Nel 2025, la detrazione fiscale più rilevante è il bonus ristrutturazione, che consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione della stufa, così come l’ecobonus dedicato alla riqualificazione energetica, anch’esso con aliquota al 50% per gli immobili residenziali principali.

Tra le principali novità, va sottolineata la cessazione della possibilità di cessione del credito già in vigore dal 2020: non è più possibile cedere il credito d’imposta a fornitori o terzi, il rimborso avviene quindi esclusivamente tramite detrazione in 10 rate annuali. Questa scelta mira a semplificare le procedure e a evitare fenomeni di confusione e abusi.

Differenze tra bonus ristrutturazione ed ecobonus

Sebbene entrambi garantiscano la medesima aliquota di detrazione, le differenze tra le due agevolazioni sono sostanziali:

  • Il bonus ristrutturazione è riservato ai privati e si applica esclusivamente agli immobili ad uso abitativo, senza necessità di asseverazioni tecniche.
  • L’ecobonus è rivolto sia ai privati sia alle imprese (interessando le detrazioni Ires e Irpef) e può essere applicato a una gamma più ampia di edifici. Richiede invece l’asseverazione di un tecnico abilitato che certifichi il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio.

Per la sua semplicità e ampia accessibilità, il bonus ristrutturazione resta la detrazione più richiesta nel settore delle stufe a pellet.

Stufa

Come accedere alle detrazioni fiscali sulle stufe a pellet – Valtellinamobile.it

Per usufruire della detrazione del 50%, è necessario seguire alcune regole fondamentali:

  • Acquistare una stufa certificata almeno 4 o 5 stelle ambientali, secondo la normativa vigente che definisce i livelli di emissioni e rendimento.
  • Affidare l’installazione a un tecnico abilitato, garantendo il rispetto delle normative di sicurezza e corretto funzionamento.
  • Conservare accuratamente la documentazione relativa all’acquisto, inclusi fatture, bonifici e codici fiscali o Partite IVA di acquirente e venditore.
  • Effettuare i pagamenti esclusivamente tramite bonifico bancario o postale con la causale specifica prevista per la detrazione scelta.
  • Inviare la comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori, tramite il portale dedicato.
  • Mantenere documentazione sulle forniture del combustibile pellet, che deve appartenere alla classe EN Plus A1, requisito obbligatorio per giustificare l’accesso agli incentivi.

Il rimborso fiscale avverrà quindi in dieci rate annuali di pari importo.

Conto Termico: un’alternativa per ottenere contributi più rapidi

Oltre alle detrazioni fiscali, chi sostituisce un impianto obsoleto con una nuova stufa a pellet può optare per il Conto Termico, un incentivo che consente di ricevere un contributo diretto sul conto corrente in tempi molto più brevi, generalmente pochi mesi. Questa soluzione è particolarmente indicata per chi cerca di ammortizzare rapidamente l’investimento, senza attendere il lungo iter della detrazione dilazionata.

Oltre agli strumenti nazionali, molte Regioni hanno attivato bandi specifici per incentivare la sostituzione di generatori a biomassa meno efficienti (di classe ambientale inferiore a 4 stelle) con stufe a pellet certificate 4 o 5 stelle. Tra le Regioni che continuano a finanziare queste iniziative troviamo Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Campania, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano.

Questi incentivi regionali possono essere cumulati con il Conto Termico e coprire fino al 100% delle spese ammissibili, ma prevedono requisiti tecnici e procedurali specifici, che variano da territorio a territorio. È fondamentale consultare i siti istituzionali delle singole Regioni o l’Associazione Italiana Energie Agroforestali (AIEL) per informazioni dettagliate e aggiornate.

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