Esperti e Ministero per la Transizione Ecologica consigliano questi comportamenti per ridurre consumi, costi e rischi per la casa
Con l’arrivo dell’inverno e il calo delle temperature, torna puntuale il dubbio tra i cittadini sul corretto utilizzo del riscaldamento domestico per ottimizzare i consumi e ridurre le spese energetiche.
La domanda più frequente è se sia più conveniente spegnere completamente il riscaldamento durante il giorno, quando si è fuori casa, oppure abbassare semplicemente la temperatura. In un contesto di aumento dei costi energetici e di crescente attenzione alla sostenibilità, il tema assume una rilevanza cruciale.
Spegnere o abbassare il riscaldamento: cosa dice il Ministero per la Transizione Ecologica
Il Ministero per la Transizione Ecologica ha recentemente aggiornato le proprie indicazioni in materia, sottolineando che la strategia migliore per risparmiare energia non è spegnere totalmente il riscaldamento nelle ore di assenza, ma piuttosto abbassare la temperatura interna. Questo approccio consente di mantenere un livello di calore minimo negli ambienti, evitando così un dispendioso consumo energetico al momento del riavvio completo dell’impianto.

La gestione dei riscaldamenti in casa – (valtellinamobile.it)
Il motivo è tecnico e si basa sulle dinamiche termiche degli edifici: quando si spegne il riscaldamento, le pareti e gli arredi si raffreddano completamente. Quando si riaccende l’impianto, l’energia necessaria per riportare la casa a una temperatura confortevole è molto più alta rispetto a mantenere una temperatura più bassa ma costante durante la giornata. In termini pratici, abbassare il riscaldamento a circa 16-17 gradi durante le ore di assenza è più efficiente rispetto a spegnerlo completamente.
Secondo le linee guida più recenti, la temperatura ideale per riscaldare una casa durante il giorno, quando si è presenti, si aggira intorno ai 19-20 gradi. Durante le ore notturne e in caso di assenza prolungata, è consigliabile abbassare il termostato a 16-17 gradi, come anticipato, per minimizzare i consumi senza compromettere troppo il comfort ambientale.
Il mantenimento di una temperatura di sicurezza evita inoltre danni strutturali, come la formazione di umidità e muffe, che possono insorgere in condizioni di freddo intenso se il calore viene completamente interrotto. Un altro vantaggio riguarda la protezione degli impianti idraulici, che in caso di temperature molto rigide rischierebbero di congelare se il riscaldamento viene spento totalmente.
L’evoluzione tecnologica ha reso disponibili numerosi dispositivi per la gestione intelligente del riscaldamento. Termostati programmabili e sistemi di domotica permettono di regolare la temperatura in modo automatico, scalando il calore durante le ore di assenza e rialzandolo poco prima del ritorno in casa. Questi strumenti aiutano a ridurre gli sprechi e a migliorare il controllo dei consumi, risultando particolarmente utili in questo periodo dell’anno.
Inoltre, l’installazione di valvole termostatiche sui radiatori consente di regolare in modo più preciso la temperatura stanza per stanza, evitando di riscaldare inutilmente ambienti non utilizzati. Questo sistema, combinato con una buona coibentazione dell’abitazione, permette di contenere la bolletta energetica senza rinunciare al benessere domestico.

I consigli per una casa calda - (valtellinamobile.it)







