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Riscaldamenti spenti in inverno in alcune stanze: ecco perché è una pessima idea (e ti costerà tantissimo)

Termosifoni non attiviAttenzione a non attivare i termosifoni - (valtellinamobile.it)

Molte famiglie scelgono di non riscaldare alcune stanze per risparmiare, ma questa pratica può causare vari problemi

Con l’arrivo della stagione invernale, molte famiglie italiane si trovano a dover affrontare la difficile scelta tra il contenimento dei costi energetici e il mantenimento di un ambiente domestico confortevole e sicuro. Una pratica diffusa è quella di lasciare alcune stanze della casa senza riscaldamento, nella speranza di risparmiare sulla bolletta.

Tuttavia, questa strategia può rivelarsi controproducente, sia dal punto di vista economico che per la salute e l’integrità dell’abitazione.

Rischi, conseguenze e impatti di una casa non riscaldata

Lasciare stanze senza riscaldamento durante l’inverno espone l’immobile a numerosi rischi che spesso vengono sottovalutati. Ecco i principali problemi.

Congelamento delle tubature: quando la temperatura esterna scende sotto lo zero, l’acqua all’interno delle tubazioni può ghiacciare, causando un’espansione che mette sotto pressione le pareti dei tubi. Questo fenomeno è particolarmente frequente nelle abitazioni più datate o con isolamento insufficiente. La conseguenza è la formazione di crepe o rotture che, una volta che l’acqua si scongela, provocano perdite importanti e danni strutturali, con costi di riparazione spesso molto elevati.

Accumulo di umidità e formazione di muffa: in ambienti freddi e non riscaldati, l’umidità tende a concentrarsi sulle superfici interne di pareti e soffitti, favorendo la proliferazione di muffe. Questi microrganismi non solo deteriorano i materiali edilizi, ma compromettono anche la qualità dell’aria domestica, rappresentando una seria minaccia per la salute degli abitanti.

Termosifoni non attivi

Una casa fredda e umida può far proliferare la muffa – (valtellinamobile.it)

Deterioramento di materiali e dispositivi: il freddo intenso può causare il restringimento e la screpolatura del legno, il danneggiamento di pavimenti e vernici, oltre a mettere a rischio il corretto funzionamento di elettrodomestici ed apparecchiature elettroniche, a causa di condensa e prolungata esposizione a basse temperature.

Le condizioni di una casa fredda possono avere effetti diretti e indiretti sulla salute degli abitanti. L’esposizione prolungata a temperature basse costringe l’organismo a un maggiore dispendio energetico per mantenere la temperatura corporea, indebolendo il sistema immunitario e aumentando la vulnerabilità a infezioni respiratorie come influenza e bronchite.

Inoltre, il freddo stimola la vasocostrizione, cioè il restringimento dei vasi sanguigni, con conseguente aumento della pressione arteriosa e maggior rischio di eventi cardiovascolari, soprattutto tra gli anziani e i soggetti con patologie pregresse.

Le muffe, infine, rilasciano spore allergeniche che possono aggravare asma e altre patologie respiratorie, oltre a scatenare reazioni allergiche in persone sensibili. Dal punto di vista economico, il risparmio ottenuto non riscaldando alcune stanze è spesso illusorio.

Mantenere una temperatura di base attorno ai 16°C nelle stanze poco utilizzate è consigliato per evitare danni da gelo e umidità, senza sprecare energia. Nei casi di assenze prolungate, la funzione “antigelo” dei moderni impianti di riscaldamento, che mantiene la temperatura intorno agli 8-10°C, rappresenta una soluzione efficiente per proteggere le tubature e i materiali sensibili con consumi ridotti.

Migliorare l’isolamento termico della casa è un investimento che ripaga nel tempo. Interventi come l’installazione di finestre con doppi o tripli vetri, l’adozione di tende termiche, l’isolamento del sottotetto e l’uso di tappeti aiutano a trattenere il calore, riducendo la necessità di riscaldamento.

Una corretta ventilazione è altrettanto importante: aprire le finestre per 5-10 minuti al giorno consente di rinnovare l’aria ed evitare l’accumulo di umidità, senza causare eccessive dispersioni di calore.

Quanto al riscaldamento differenziato delle stanze, la scelta va fatta in base all’uso degli ambienti. Per stanze come la mansarda o la camera degli ospiti, che vengono utilizzate sporadicamente, è sufficiente mantenere una temperatura moderata tra i 14 e i 16°C, chiudendo le porte per limitare la dispersione termica nelle zone riscaldate.

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