Il delitto di Suor Maria Laura Mainetti
Il 6 giugno 2021 si è chiuso un capitolo di una storia che ancora oggi rimane impressa nelle menti di tutti i valchiavennaschi.
Stiamo parlando della cerimonia di beatificazione di Suor Maria Laura Mainetti (il processo si è aperto nel 2008 e chiuso nel 2020) che ha avuto luogo a Chiavenna, 21 anni dopo l’omicidio.
Suor Maria Laura, all’anagrafe Teresina Elsa Mainetti, nata a Colico nel 1939 è stata una religiosa ed educatrice italiana appartenuta alla congregazione delle Figlie della Croce, Suore di S. Andrea, assassinata da tre giovani minorenni della Valchiavenna durante un rito satanico.
La tragedia
Il 6 giugno 2000, verso le 22, Suor Maria Laura uscì dal convento convinta di aiutare una giovane ragazza che le aveva telefonato affermando di essere rimasta incinta perché aveva subito uno stupro.
Si trattava in realtà di una scusa creata ad arte dalla diciassettenne, per riuscire ad incontrare la religiosa nel parco delle Marmitte dei Giganti, a quell’ora poco frequentato, e poterla offrire, insieme ad altre due ragazze di 17 e 16 anni, come sacrificio a Satana.
La vittima designata avrebbe dovuto essere il parroco del paese, ma venne scartato per la corporatura robusta che ne avrebbe complicato l’omicidio. Per questo motivo la scelta si spostò sulla suora, dal fisico esile e giudicata, a parere delle aguzzine, più facilmente assassinabile.
LA LEGGENDA DELLA SERPE BIANCA DI CHIAVENNA
Rito satanico
Le giovani accompagnarono Suor Laura lungo un viottolo scarsamente illuminato, dove la colpirono con un mattone per poi ucciderla con diciannove coltellate, mentre avevano previsto sei a testa per ognuna delle tre ragazze.
Le assassine confessarono che, mentre veniva colpita ormai inginocchiata al suolo, suor Maria Laura chiese a Dio di perdonarle. Le indagini esclusero la partecipazione di altre persone adulte, in grado di suggestionare le ragazze, mentre vennero rinvenuti dei loro quaderni con riportate scritte sataniche.
Infatti nei mesi che precedettero l’omicidio le tre valchiavennasche avevano compiuto un giuramento di sangue che le avrebbe legate fra loro indissolubilmente.
Il luogo del martirio
Sulla strada oggi valorizzata e diventata ciclabile della Valchiavenna, ma al tempo zona che semplicemente portava al “Parco Naturale delle Marmitte dei Giganti”, è stata deposta una croce con la frase simbolo del suo martirio “Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto”, è da sempre meta di continui pellegrinaggi
La testimonianza
“L’ho ingannata tirandola in una trappola e poi l’ho uccisa e mentre facevamo questo lei ci ha perdonate”, ha scritto una delle tre giovani assassine alla comunità delle suore di Chiavenna.
Informazioni
Tutte le info sono su beatasuormarialaura.it