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Legna da ardere, l’errore che fanno in tanti: solo così riscaldi di più e spendi la metà

Caminetto, legnaLegna per il camino - (valtellinamobile.it)

Guida pratica su caratteristiche, stagionatura, sicurezza e sostenibilità della legna da camino: le differenze contano!

Con l’arrivo della stagione fredda, riscaldare la casa con un camino acceso è un piacere irrinunciabile per molti italiani. Tuttavia, per ottimizzare sia il calore prodotto che la gestione del fuoco, la scelta della migliore legna da ardere per il camino riveste un ruolo fondamentale.

Tra le varie opzioni disponibili, è essenziale conoscere le caratteristiche della legna da ardere, che varia principalmente in base al tipo di legno, alla sua umidità e al potere calorifico.

La scelta del legno: duro o dolce?

La legna da ardere si suddivide principalmente in due grandi categorie: legno duro e legno dolce. La differenza non è solo estetica, ma influisce in modo diretto sulla resa termica e sulla durata della combustione.

Scelta legna camino

Come scegliere adeguatamente la legna per il camino – (valtellinamobile.it)

Il legno duro proviene da alberi latifoglie decidue, come la quercia, il faggio, il frassino o il leccio. Questi legni sono caratterizzati da una maggiore densità, il che li rende ideali per mantenere il fuoco acceso a lungo e per fornire calore costante e intenso. Il tempo di essiccazione del legno duro è più lungo rispetto a quello del legno tenero, arrivando anche a due anni, per garantire un’umidità inferiore al 20%, condizione indispensabile affinché il legno bruci in modo efficiente e pulito.

Il legno dolce, al contrario, deriva da alberi sempreverdi come il pino o il cedro. Questi legni si accendono facilmente e rapidamente, producendo una fiamma vivace e intensa, ideale per avviare il fuoco o per momenti in cui si desidera un calore immediato. Tuttavia, tendono a bruciare più velocemente e hanno un potere calorifico inferiore rispetto ai legni duri. Per esempio, il pino contiene un alto livello di resina, che può provocare maggiore produzione di fumo e scintille, rendendolo meno indicato per una combustione prolungata ma perfetto come accendifuoco naturale.

Nella pratica quotidiana, la scelta della legna da ardere dipende anche dal tipo di camino o cucina a legna che si possiede, oltre alle preferenze personali in termini di durata e intensità del calore.

  • Legna di leccio: molto apprezzata per la sua resistenza all’umidità, brucia lentamente e sviluppa calore costante, risultando perfetta per stufe e caminetti.
  • Legno di ulivo: noto per la fiamma abbondante che produce, è indicato soprattutto per camini aperti e cucine a legna.
  • Legna di quercia: brucia lentamente e a lungo, ideale per cucine a legna, barbecue e forni.
  • Legna di pino: si accende facilmente ma brucia rapidamente; è comunemente utilizzato per avviare il fuoco.
  • Legna di frassino e faggio: si asciugano rapidamente e si accendono facilmente, ottimi per caminetti e cucine.

La combinazione migliore per un caminetto efficace e duraturo è un mix bilanciato di legno duro e legno dolce. Ad esempio, unendo il pino con la quercia, il noce o l’ulivo si ottiene un fuoco che si accende rapidamente e mantiene una fiamma costante e calda.

Un aspetto cruciale per una combustione efficiente è il contenuto di umidità della legna, che deve essere inferiore al 20%. La legna appena tagliata contiene molta acqua e necessita di un periodo di stagionatura, che può variare da 6 mesi a 2 anni a seconda del tipo di legno. La legna ben stagionata si accende facilmente, genera più calore e produce meno fumo e residui di fuliggine, riducendo così anche la necessità di manutenzione della canna fumaria.

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