Notizie non buone per il Lago di Como e per la qualità delle sue acque.
Su 11 punti campionati da Goletta dei laghi nel 2024, ben 7 sono risultati fortemente inquinati e solo quattro entro i limiti di legge.
Inquinamento Lago di Como
Tra i sette punti fortemente inquinati – tre foci, quelle del torrente Cosia, torrente Albano e
Meria – confermano le criticità già riscontrate nei monitoraggi 2023; mentre gli altri quattro punti –
le foci dei torrenti Inganna, Esino, Caldone e Gallavesa nel lecchese – che lo scorso anno erano tutti entro i limiti di legge, sono risultati nel 2024 fortemente inquinati.
LEGGI ANCHE: Il lago di Como arrivava fino a Samolaco
Il dettaglio delle analisi microbiologiche effettuato sulle acque del Lago di Como.
Il 14 e il 17 giugno, i volontari e le volontarie di Legambiente hanno campionato 11 punti sulle sponde del lago di Como, quattro nel comune di Como e sette in quello di Lecco. I risultati delle analisi microbiologiche mostrano che sette di questi punti hanno concentrazioni di escherichia coli ed enterococchi intestinali ben al di sopra dei limiti di legge. A essere risultati fortemente inquinati sulla sponda comasca sono le foci del torrente Cosia, nei pressi del Tempio Voltiano, e quella del torrente Albano a Dongo, mentre per il versante lecchese del lago, ben oltre i limiti consentiti dalla legge sono le foci del torrente Inganna a Colico, quella del torrente Esino a Perledo, la foce del torrente Meria a Mandello del Lario, del torrente Caldone e in ultimo, la foce del torrente Gallavesa. Le quattro foci risultate nei limiti sono invece, le foci del torrente Telo ad Argegno e quella del torrente Breggia a Cernobbio, entrambe in provincia di Como, mentre le foci del torrente Valle dei Mulini a Bellano e la foce del rio Varrone a Dervio sulla sponda lecchese.
Goletta dei Laghi lago di Como
Rispetto al 2023, i punti con concentrazioni al di sopra dei limiti di legge sono aumentati: solo tre dei punti campionati (foci torrente Cosia, torrente Albano e Meria) confermano alte concentrazioni microbiologiche, mentre i rimanenti quattro, ossia le foci dei torrenti Inganna, Esino, Caldone e Gallavesa nel lecchese erano risultati, lo scorso anno, tutti a norma. Per quanto riguarda la segnaletica relativa al divieto di balneazione, i volontari e le volontarie di Legambiente ne hanno notato la presenza solo presso la foce del torrente Cosia, sulla sponda comasca.