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Il paradiso nascosto della Valtellina: il trekking spettacolare che tutti vogliono fare, tra ghiacciai e viste mozzafiato

Valle del VentinaTra ghiacciai e panorami mozzafiato: un posto unico in Valtellina - Valtellinamobile.it

Tra ghiacciai e panorami mozzafiato, il paradiso nascosto della Valtellina: qui inizia un trekking spettacolare.

Nel cuore della Valtellina, tra vette imponenti e paesaggi alpini incontaminati, si nasconde un gioiello naturale che attira ogni anno appassionati di escursionismo e natura: il Ghiacciaio del Ventina.

Situato sopra i 3.500 metri di altitudine, questo ghiacciaio si estende lungo la Valle del Ventina, incastonato tra il Monte Disgrazia e il Monte Cassandra, offrendo panorami spettacolari su alcune delle cime più suggestive delle Alpi Retiche.

Il fascino e la sfida del trekking al Ghiacciaio del Ventina

Il percorso che conduce al Ghiacciaio del Ventina è molto apprezzato per la sua accessibilità rispetto ad altre formazioni glaciali alpine, ma non manca di presentare tratti impegnativi che ne valorizzano l’esperienza. Il sentiero, classificato di livello E (escursionista) fino alla bocca del ghiacciaio e di livello EE (escursionista esperto) per la risalita glaciale, richiede dalle 5 alle 6 ore di cammino, a seconda della preparazione fisica. La raccomandazione principale per gli escursionisti è di affrontare la gita solo in giornate di bel tempo stabile, dato che in montagna le condizioni meteorologiche possono mutare rapidamente e con conseguenze pericolose.

Il dislivello complessivo si aggira intorno ai 720 metri e il percorso attraversa la morena glaciale, terreno irregolare costituito da rocce e massi, che richiede un equipaggiamento adeguato: scarponi da trekking robusti, abbigliamento tecnico e uno zaino ben fornito con acqua, cibo energetico, kit di primo soccorso e protezione antipioggia. Vista l’intensità dei raggi solari in alta quota, è fondamentale anche una protezione solare efficace. Per chi desidera diluire l’escursione in due giornate, il pernottamento presso il Rifugio Gerli-Porro o il Rifugio Ventina è altamente consigliato.

I prezzi attuali per la mezza pensione partono da circa 39 euro al Ventina e 42 euro al Gerli-Porro, con supplementi per noleggio sacco a pelo o lenzuola. Il giorno seguente, escursionisti più esperti possono dedicarsi alla salita verso il suggestivo Lago Pirola o alle arrampicate sul Torrione Porro. Il Ghiacciaio del Ventina rappresenta un importante indicatore del cambiamento climatico in atto nelle Alpi. Le misurazioni storiche, iniziate nel 1895 da Luigi Marson, mostrano un progressivo e consistente arretramento del ghiacciaio, con punte drammatiche tra gli anni ’60 e ’70, quando la lingua glaciale si è ritirata di centinaia di metri in pochi anni.

Oggi, il ghiacciaio è ridotto a un piccolo lembo di ghiaccio in cima alla morena, distante dalle aree che un tempo raggiungeva fino all’altezza dei rifugi. Gli studi più recenti confermano una previsione allarmante: entro il 2050, tutti i  ghiacciai alpini situati al di sotto dei 3.500 metri, come il Ventina, saranno scomparsi a causa del riscaldamento globale. Questa realtà non solo diminuisce il valore paesaggistico e turistico della zona, ma impatta profondamente sull’ecosistema locale e sulle risorse idriche della regione.

Valle del Ventina

La bellezza della Valle del Ventina, nella Valtellinamobile – Valtellinamobile.it

Due sono le principali vie per arrivare ai rifugi Gerli-Porro e Ventina: il sentiero normale, pianeggiante e adatto anche a mountain bike, e una variante più impegnativa che attraversa il villaggio di Forbesina e si snoda attraverso boschi e guadi del fiume Mallero. Al rifugio si aprono numerose possibilità di escursioni, tra cui l’Alta Via della Valmalenco e il sentiero glaciologico dedicato a Vittorio Sella, realizzato nel 1992 dal Servizio Glaciologico Lombardo, che mostra l’evoluzione storica del ghiacciaio tramite cartelli informativi.

Il tratto finale per raggiungere la lingua di ghiaccio, situata tra il Pizzo Cassandra e il Monte Disgrazia, è particolarmente impegnativo e richiede attenzione e preparazione. Viene fortemente consigliato di non avventurarsi sulla superficie glaciale senza la guida di esperti. Per chi vuole prolungare l’esperienza in quota, il percorso verso il Lago Pirola rappresenta una meta affascinante, con una salita impegnativa ma gratificante che si snoda tra boschi di larici e massi. Lungo la via si può anche visitare il celebre Larice Millenario, datato all’anno 1007, considerato l’albero più antico d’Italia e tra i più longevi d’Europa.

Il lago, incastonato in un altopiano roccioso, offre uno scenario di grande suggestione, perfetto per una pausa rigenerante. La zona è anche meta per arrampicatori esperti che si cimentano sul Torrione Porro, situato nei pressi. Il territorio del Ventina non è solo natura e sport, ma anche legato a leggende antiche, come quella della Vergine che, secondo la tradizione locale, avrebbe lasciato dietro di sé larici e ruscelli lungo il percorso che oggi porta al Ghiacciaio della Vergine, un piccolo ghiacciaio adiacente al Disgrazia, che racchiude un’aura di mistero e rispetto.

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