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Fermo amministrativo 2026: perché la tua auto ferma ti costerà più di prima

Documenti autoFermo amministrativo, le nuove regole dal 2026 - Valtellinamobile.it

Le novità sul fermo amministrativo a parte da gennaio 2026: l’auto ferma costerà più di prima ma attenzione alle scadenze.

In vista del nuovo anno, il fermo amministrativo 2026 si conferma una misura fiscale di grande impatto per i proprietari di veicoli con debiti insoluti

. Le recenti normative e le modifiche procedurali rendono ancora più stringenti le condizioni e le conseguenze per chi si trova nell’impossibilità di saldare le proprie pendenze. Vediamo come funziona il fermo amministrativo auto nel 2026, quali sono le novità introdotte e come comportarsi per evitarlo o cancellarlo.

Fermo amministrativo auto nel 2026: tutte le novità

Il fermo amministrativo rappresenta un’azione esecutiva adottata da enti come l’Agenzia delle Entrate-Riscossione e altri enti pubblici (INPS, Regioni, Comuni) per bloccare un veicolo intestato a un debitore che non ha saldato debiti esigibili, come cartelle esattoriali. L’obiettivo è garantire il recupero delle somme dovute mediante un vincolo che impedisce l’utilizzo e la circolazione del mezzo. L’iscrizione del fermo è preceduta da un preavviso, che concede al contribuente un termine di 30 giorni per regolarizzare la propria posizione.

Se entro questo termine non si procede al pagamento o non si dà prova della strumentalità del veicolo all’attività lavorativa, l’ente procede con il blocco, noto anche come “ganasce fiscali”. Questa misura è cautelare e può sfociare nell’esecuzione forzata attraverso la vendita all’asta del veicolo. Nel 2026, il fermo si applica a tutti i veicoli a motore intestati al debitore: automobili, moto, macchine agricole, autobus, e altro ancora. Il blocco comporta il divieto assoluto di circolare, di demolire, esportare o radiare il veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), salvo alcune eccezioni per veicoli danneggiati o privi di elementi essenziali.

Negli ultimi anni, con il decreto legislativo 110/2024, sono state introdotte importanti innovazioni nel campo della riscossione fiscale che influenzano anche il fermo amministrativo. In particolare, è stata istituita una commissione incaricata di proporre soluzioni per il discarico parziale o totale dei crediti fiscali, con scadenze precise per la definizione dei carichi affidati all’agente della riscossione tra il 2000 e il 2024. Dal 1° gennaio 2025, nuove disposizioni consentono la verifica delle somme affidate all’agente di riscossione entro cinque anni dall’affidamento, con possibilità di discarico anticipato in caso di assenza di beni aggredibili o chiusura di fallimenti.

Questi strumenti mirano a rendere più efficiente la gestione del magazzino crediti, con effetti indiretti anche sugli strumenti cautelari come il fermo auto. Sulla soglia minima di debito per l’applicazione del fermo, la giurisprudenza prevalente della Corte di Cassazione conferma che non esistono limiti di importo: il fermo può essere applicato anche per debiti di modesta entità, purché siano esigibili e la procedura venga rispettata. Tuttavia, rimangono orientamenti che chiedono un bilanciamento proporzionale tra valore del debito e valore del veicolo, anche se non vincolanti.

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Le nuove regole, in vigore da gennaio 2026, sul fermo amministrativo – Valtellinamobile.it

Non tutti i veicoli possono essere sottoposti a fermo amministrativo. La legge tutela infatti particolari categorie:

  • Veicoli utilizzati per attività lavorative o professionali, in cui il proprietario può dimostrare, entro 30 giorni dal preavviso, la strumentalità del mezzo all’attività d’impresa o professionale (art. 86, comma 2, DPR n. 602/73).
  • Veicoli destinati al trasporto di persone disabili, per i quali l’iscrizione del fermo è vietata.

Per richiedere la cancellazione del fermo, è necessario presentare all’Agenzia delle Entrate specifiche istanze corredate da documentazione che attesti la destinazione d’uso del mezzo. Il modello F2 è dedicato ai veicoli strumentali mentre il modello F3 riguarda quelli per il trasporto di persone con disabilità. In caso di pagamento o rateizzazione del debito, la sospensione del fermo avviene già con il versamento della prima rata, mentre la cancellazione definitiva è automatica al saldo dell’ultima rata, comunicata telematicamente dall’agente della riscossione al PRA. Questa procedura semplificata, introdotta dal Decreto Legislativo n. 98/2017, elimina la necessità per il contribuente di attivarsi personalmente per la rimozione del vincolo.

Prima di acquistare un veicolo usato, è fondamentale accertarsi che non sia gravato da fermo amministrativo. A tal fine, è possibile richiedere una visura tramite i canali ufficiali dell’ACI: online attraverso il portale o con le app ACI Space, oppure presso le delegazioni e agenzie autorizzate. Il costo della pratica è di 6 euro e, se il veicolo è intestato al richiedente, la visura è gratuita. Il messaggio che indica la presenza di vincoli si manifesta con la dicitura “Per il veicolo indicato sono presenti vincoli o gravami”. È importante evitare servizi non ufficiali che potrebbero richiedere abbonamenti o costi aggiuntivi non giustificati.

Durante il periodo di fermo, il veicolo non può circolare e deve essere custodito in un’area privata o in garage. La polizza assicurativa RCA può essere sospesa, ma il proprietario può valutare la stipula di una copertura contro rischi come incendio o furto, anche se non è obbligatorio. Le sanzioni per chi viola il divieto di circolazione durante il fermo sono molto severe: si va da multe da 1.988 fino a 7.953 euro, oltre al sequestro del mezzo.

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