10 dischi italiani rari che sono diventati preziosi

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La musica digitale e in streaming ha ridotto l’interesse verso i formati fisici della musica, ma non l’ha eliminato del tutto.

VINILE – I collezionisti di CD e vinili sono ancora numerosi. Soprattutto quest’ultimo formato ha ripreso interesse negli ultimi anni, con sempre più artisti che scelgono di pubblicare i loro dischi in vinile.

VINIL VALORE – Se avete una collezione di vinili e CD, potrebbe essere interessante scoprire il loro valore, sia per singolo disco che per l’intera collezione. Ad esempio, potete consultare Vinil Valore, una guida alle quotazioni dei dischi italiani in vinile sul mercato italiano.

EDIZIONE E CONSERVAZIONE – È importante conoscere l’edizione del disco per capirne il valore: una prima edizione può valere centinaia di euro, mentre una ristampa recente vale qualche spicciolo. Inoltre, il valore dipende anche dallo stato di conservazione.

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Nel libro Vinil Valore sono presenti centinaia di rarità del mercato discografico italiano in vinile, tra cui numerosi dischi di artisti italiani famosi che valgono una fortuna. Eccone alcuni (autore, titolo, tipologia, anno, etichetta, valore medio).

10 dischi italiani rari

Vasco Rossi “Ma Cosa Vuoi Che Sia Una Canzone”, LP, 1978, Lotus: 2.200 euro
Lucio Battisti “Dolce di Giorno/Per Una Lira”, 45 giri, 1966, Ricordi: 1.000 euro.
Franco Battiato “Vento Caldo/Marciapiede”, 45 giri, 1971, Philips: 1.000 euro.
Pooh “Contrasto”, LP, 1968,: Vedette Records: 1.200 euro.
Rino Gaetano “Libero”, LP, 1974, IT: 1.400 euro.
Mina “Mina Con Voi”, 2xLP, 1969, RiFi: 1.100 euro.
Fabrizio De André “Anime Salve”, LP, 1996,: Ricordi: 500 euro.
Mia Martini “Cica Cica Boom”, 12″ Maxi, 1990, Fonit Cetra: 300 euro
Adriano Celentano “Rip It Up / Jailhouse Rock / Tutti Frutti / Blueberry Hill”, EP, 1958, Music: 700 euro.

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