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Il gigante silenzioso: l’albero più antico d’Italia

Castagno dei Cento Cavalli 

Castagno dei Cento Cavalli 

Nel cuore della Sicilia orientale, alle pendici del vulcano Etna, sorge un’imprescindibile meraviglia della natura: il Castagno dei Cento Cavalli.

Questo albero monumentale non è solo un simbolo paesaggistico, ma anche un ponte fra storia, leggenda e natura. Con un’età stimata intorno ai 2.200 anni, e in passato censita anche a 3.000‑4.000 anni, è considerato uno dei giganti vegetali più antichi e imponenti d’Italia.


Ubicazione e contesto geografico

Il Castagno dei Cento Cavalli si trova nel territorio comunale di Sant’Alfio, in provincia di Catania, nel versante orientale dell’Etna, all’interno del bosco di Carpineto, rientrante nei confini del Parco dell’Etna.

Questo contesto vulcanico e montano favorisce un microclima suggerente: terreno ricco di elementi vulcanici, altitudine moderata, esposizione orientale. Tutto ciò contribuisce non solo alla crescita di un albero così longevo, ma anche alla sua eccezionalità come monumento naturale.
La posizione stessa – “alle pendici dell’Etna” – rende il luogo quasi mistico: pensare che un albero abbia visto così tante generazioni e mutamenti naturali ci fa riflettere sul tempo e sulla resilienza della natura.


Caratteristiche botaniche e dimensioni

Il Castagno appartiene alla specie Castanea sativa, comunemente nota come castagno europeo.

Nei dati più recenti:

  • Uno studio del CREA (Centro di Ricerca per l’Olivicoltura, la Frutticoltura e l’Agrumicoltura) ha stimato l’età dell’albero intorno ai 2.200 anni.

  • Circonferenza e volume imponenti: in passato si stimava una circonferenza osservata di circa 57,9 m nel 1780.

  • Oggi l’albero appare come composto da tre tronchi principali che emergono da una base comune: ciò non toglie che condividano le stesse radici.

Dal punto di vista botanico, oltre all’età, è sorprendente la vitalità: una chioma ampia, un tronco che ha resistito alle intemperie e al tempo. Il contesto ambientale vulcanico, con suolo fertile ricco di cenere e minerali, probabilmente ha aiutato la lunga vita di questo esemplare.


Leggenda e significato culturale

Il nome “Cento Cavalli” deriva da una leggenda affascinante: si narra che una regina, al seguito di cento cavalieri col loro seguito e cavalli, venne sorpresa da un temporale mentre era in battuta di caccia. Trovarono rifugio sotto la chioma dell’albero, che li accolse nel suo grembo protettivo.

Non è del tutto certo chi fosse questa regina: alcune versioni parlano di Giovanna I d’Angiò, altre di Giovanna d’Aragona, o altre ancora di figure locali di fantasia.

Al di là della verità storica, la leggenda conferisce all’albero un’aura mitica: simbolo di protezione, radicamento, continuità. In molti racconti popolari si fa riferimento alle speranze degli agricoltori o contadini che concepivano figli sotto la sua chioma, affinché fosse “maschio”.

Questa miscela di natura e mito rende il Castagno dei Cento Cavalli non solo un albero da ammirare per la sua età, ma un pezzo vivo del patrimonio culturale siciliano.


Importanza storica, paesaggistica e tutela

Dal punto di vista storico: le prime menzioni dell’albero risalgono al XVI secolo, con citazioni più approfondite nel XVII e XVIII secolo.

Nel 1745 un atto del Tribunale reale di Sicilia lo mise sotto tutela formale.

Nel 1982 fu inserito nel “patrimonio italiano dei monumenti verdi” come albero di eccezionale interesse storico‑monumentale.

Oggi è una meta turistica e naturalistica di rilievo: viene considerato un’emblema della conservazione degli alberi monumentali, della biodiversità e del legame tra uomo e natura. Visitandolo, non si ammira solo un albero: si tocca un frammento di storia che ha visto Romani, Medioevo, cambiamenti ambientali, vulcani, generazioni.

In termini paesaggistici: la sua presenza nel bosco di Carpineto dona un forte elemento identitario al territorio di Sant’Alfio e all’Etna orientale. Offre una esperienza immersiva: camminare sotto la sua chioma significa sentirsi piccoli rispetto al tempo.


Visitare il Castagno dei Cento Cavalli

Se ti trovi in Sicilia e vuoi visitare questo gigante arboreo, ecco qualche suggerimento utile:

  • Il comune di riferimento è Sant’Alfio (prov. Catania).

  • Il sentiero verso il bosco di Carpineto è accessibile, ma è sempre bene indossare scarpe comode e avere buon orientamento: la zona è montana/vulcanica.

  • Rispetta le regole del parco: non danneggiare le radici, non arrampicarti indiscriminatamente – la conservazione è fondamentale.

  • Meglio visitarlo nelle prime ore del giorno o nel pomeriggio per evitare la folla e godere di luce ideale per fotografie.

  • Porta con te acqua e magari una guida locale o cartina: la zona è ricca di altri alberi monumentali e bellezze ambientali che vale la pena esplorare.

  • Prima della visita, verifica se ci sono restrizioni o indicazioni aggiornate sul sito del parco (o del comune) per eventuali chiusure o percorsi alternativi.


Castagno dei Cento Cavalli

Il Castagno dei Cento Cavalli non è solo l’albero più antico d’Italia (o quantomeno tra i più antichi), né solo un record di età o dimensioni. È un testimone silenzioso del tempo, un legame tra natura e leggenda, tra passato e presente. Ogni foglia, ogni ramo, ogni radice racchiude generazioni di storia, mutamenti ambientali, e lo sguardo dell’uomo che ha saputo ammirare e tutelare.

Se ami la natura, la storia e le esperienze autentiche, una visita a questo albero monumentale è un viaggio che tocca più corde: estetica, culturale, emotiva.

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