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Il mistero del cartello verde che confonde gli automobilisti

Il mistero del cartello verde che confonde gli automobilisti

Cartello verde – Hai visto un cartello stradale circolare, con un numero al centro come un classico limite di velocità, ma con un bordo verde anziché rosso? È probabile che si tratti di un “segnale verde”, nato con lo scopo di indicare una velocità consigliata, e non un limite obbligatorio. Vediamo insieme cos’è, a cosa serve e perché (per ora) non lo trovi in Italia — ma potresti imbattertici presto, magari durante un viaggio all’estero.


Cosa significa il cartello con bordo verde

  • Il cartello ha la stessa forma di un classico limite di velocità (cerchio bianco con numero nero), ma la banda circolare di bordo è verde invece che rossa.

  • A differenza di un cartello “rosso”, che impone un obbligo — e la cui violazione comporta sanzioni — questo segnale è puramente indicativo: suggerisce una velocità “sicura” o “consigliata”, ma non vincola il guidatore.

  • Se scegli di superarla, non rischi una multa (a meno di violare il limite “reale” della strada), anche se è raccomandabile adeguarti per motivi di sicurezza.

In pratica: non è un limite imposto, ma un invito — un modo per dire “Ehi, qui è meglio andare piano per la sicurezza”.


Dove e perché si utilizza

Icartelli con bordo verde — a volte chiamati green sign — stanno diventando sempre più diffusi in alcune città europee, soprattutto in contesti “sensibili”. Ecco le principali situazioni d’uso:

  • Zone con alta presenza pedonale, come centri storici, strade con negozi, quartieri residenziali, aree con bambini.

  • In prossimità di scuole, ospedali, strutture sanitarie o aree a traffico “debole” (bambini, persone anziane, pedoni).

  • In certe zone urbane dove si vuole promuovere una guida più prudente, senza dover necessariamente ricorrere a limiti obbligatori stringenti.

L’obiettivo è chiaro: trasformare la segnaletica da strumento punitivo a invito alla guida consapevole, facendo leva su sensibilizzazione e responsabilità individuale piuttosto che su multe.


Italia: perché (per ora) non li vedi — ma segnali simili sì

  • In Italia la segnaletica ufficiale è regolata dal Codice della Strada e dal suo regolamento attuativo, basato anche sulla Convenzione di Vienna sulle Segnaletica Stradale e i Segnali.

  • Il “nostro” equivalente — cioè un segnale di velocità consigliata — è già previsto: si tratta di un cartello spesso quadrato blu (o, su certe autostrade/strade extraurbane, di colore diverso) con numeri bianchi. Serve a indicare una velocità “ideale” per certe condizioni — ad esempio curve, tratti pericolosi, oppure condizioni particolari di strada.

  • Con questi segnali, come con i “green sign”, non c’è sanzione se superi la velocità consigliata: l’obbligo è rispettare il limite ufficiale stabilito dal segnale “rosso”.

In sostanza: non è (ancora) “legale” in Italia usare cartelli circolari con bordo verde per indicare velocità consigliata. Tuttavia, la funzione — quella di suggerire moderazione — è già contemplata, ma con un design diverso.


Dove li stai già vedendo (o potresti vederli presto)

Alcuni Paesi europei sono stati fra i primi ad adottarli su base sperimentale e per motivi di sicurezza:

  • Nel Regno Unito, i cartelli verdi sono stati installati in alcune zone urbane, soprattutto in prossimità di scuole o aree pedonali.

  • In Paesi come Francia e Spagna si sta valutando (o si è già iniziato) un utilizzo sperimentale del segnale verde, per “educare” i guidatori piuttosto che punirli.

  • Alcune aree o città stanno adattando l’idea secondo le proprie esigenze: potrebbero comparire in contesti naturali, quartieri residenziali, o zone ad alto traffico pedonale.

Insomma: non è solo una moda grafica, ma una strategia concreta legata a politiche di sicurezza urbana e mobilità sostenibile.


Perché “solo un consiglio” può già fare la differenza

  • In situazioni con pedoni, bambini, traffico misto o zone sensibili, una guida più lenta e attenta riduce drasticamente il rischio di incidenti gravi. Il segnale verde lavora su questo: non obbliga, ma suggerisce.

  • Rispetto a un limite rigido, il “segnale consigliato” abbassa la soglia dello stress e della frustrazione per il guidatore, stimolando una guida responsabile senza percepirla come punizione.

  • Favorendo un approccio “consapevole”, questi cartelli possono migliorare la convivenza tra auto, pedoni, ciclisti — specialmente nelle città o vicino a luoghi delicati come scuole o ospedali.


Cosa significa per chi guida — e per chi vive la strada

  • Se vedi un cartello con bordo verde: trattalo come un invito a moderare la velocità, soprattutto se ti trovi in un contesto urbano, con possibili pedoni, bambini, ciclisti.

  • Non è obbligatorio rispettarlo come limite: ma rispettarlo può fare la differenza per la sicurezza.

  • Se guidi in Italia, ricorda che il sistema è diverso — la segnaletica ufficiale di “velocità consigliata” esiste già, ma con un design diverso (cartello blu, non verde).

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