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Il Carnevale Vecchio di Grosio o Carneval Vecc

il carnevale vecchio di grosio o carneval vecc

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Carnevale Vecchio Grosio

A Grosio il Carnevale si celebra la prima domenica di Quaresima (9 marzo 2025)

Grosio vanta un apprezzatissimo carnevale, testimonianza di una cultura popolare profondamente legata alle sue origini contadine.

ANNUALE

Riproposto ogni anno con un’adesione spontanea ed unanime, il carnevale si basa sulla presenza delle vecchie maschere, indossate sempre dalle medesime persone e lasciate poi ai figli a mo’ di eredità e sulla gara dei carri allegorici che ogni contrada è impegnata ad allestire.

Carneval Vecc

BERNARDA

La maschera più cara ai Grosini è “Bernarda”: in una gerla, portata da una finta vecchietta, c’è un uomo mascherato da poppante: figura doppia, derivata forse dal teatro francese, si richiama alla vecchia diceria secondo cui a Grosio lavorerebbero solo le donne, mentre gli uomini si limiterebbero ad accompagnarle.

MASCHERE

Altre maschere caratteristiche sono: il Paralitico. Un finto consorte portato a cavalluccio sta avvinghiato ad una figura femminile dall’aspetto vistosamente caricaturale; il “Carneval Vecc”: un vecchio accompagna una figura femminile decisamente esile (la “Magra Quaresima”).

Questa coppia, come tutte le altre maschere popolari, offre diversi spunti di lettura dell’arguzia campestre.


Leggi anche: Un passato che non esiste più, Grosio esclusa


Carnevale Vecchio Grosio

MESSAGGIO

Il messaggio più immediato ammonisce che il tempo dei bagordi e dell’abbondanza volge al termine, quindi è già ora di cominciare un lungo periodo di privazioni e di sacrifici per ricostituire il gruzzoletto che ogni famiglia che si rispetti possiede per far fronte agli imprevisti.

Propriamente con il nome di Carneval Vecc si indica un fantoccio goffo e imbottito di paglia con le corna in testa, simbolo della miseria dei tempi da dimenticare tra canti e scherzi in compagnia.

ROGO

L’usanza stabilisce infatti che alla fine della festa il fantoccio venga bruciato in un rito che annuncia l’avvento di tempi migliori e della buona stagione.

Antichi documenti parlano di “fuochi di carnevale” riferendosi all’incendio di rovi nei sentieri di campagna per facilitare il passaggio dei contadini e dei mezzi agricoli in primavera.

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