26 Aprile 2024 09:05

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I Crotti della Valchiavenna

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Crotti ValchiavennaCrotti Valchiavenna – Cosa sono i crotti?
Cantine naturali formatesi sotto i massi di antiche frane da cui spira il “sorel”, una corrente d’aria a temperatura costante, fresca d’estate e tiepida d’inverno, che rende l’ambiente ideale per la maturazione del vino e la stagionatura di salumi ed insaccati.

In Valchiavenna, quasi ogni comune ha una sua zona dove i crotti formano degli insiemi edilizi ed urbanistici assai suggestivi, incastonati fra le rocce, addossati gli uni agli altri.

Tra gli spiragli di tali massi soffia il “sorel”, una corrente d’aria a temperatura costante intorno agli 8°C, quindi tiepida d’inverno e fresca d’estate. Questa corrente d’aria è l’elemento da cui deriva la peculiarità del crotto, rendendolo infatti ambiente ideale sia per la maturazione del vino, dal momento che non c’è variazione di temperatura, sia per la stagionatura di salumi e insaccati, a cominciare dalla bresaola, e dei formaggi, d’alpe e di latteria.
Pochi finora hanno tentato di dare una giustificazione fisica al fenomeno e comunque essa non è ancora stata oggetto di studi sistematici.

Crotti Valchiavenna – I chiavennaschi costruirono presso il crotto, in mezzo al verde, rustici sedili e tavoli in pietra ollare, dove passare qualche ora serena con gli amici o la famiglia, per degustare i prodotti locali e, con una piota sotto un antro, poter cucinare le famose costine. Nei crotti più ricchi si aggiunse anche una saletta, dove potersi anche scaldare d’inverno al fuoco del camino. Alcuni di questi sono addirittura con balconcino e con dipinti, anche esterni, come quelli patrizi di Pratogiano o di Cortinaccio a Prosto di Piuro, dove spicca quello della famiglia Vertemate-Franchi. Va in ogni caso sottolineato l’interesse architettonico e urbanistico dei crotti, perfettamente inseriti nella natura, mimetizzandosi nell’ambiente tra il verde della vegetazione e il bruno delle rocce.

Crotti Valchiavenna – Il crotto in Valchiavenna è privato (solo alcuni sono stati aperti al pubblico come ristoranti) e si eredita come qualsiasi altro bene, ma, per evitare divisioni ereditarie, la maggior parte dei crotti privati ha moltissimi proprietari e, per non avere problemi, spesso all’interno del crotto stesso ci sono una serie di armadietti, dentro cui c’è la botticella del vino e il “mezzo” in terracotta, strumenti indispensabili per far vivere lo spirito del crotto; poi, all’esterno, i tavolini sono di tutti.

Etimologicamente il nome crotto si fa derivare da “crypta” latino o dal medievale “crota”, che provengono dal greco krypta, cioè grotta, tanto che fu italianizzato in grotto. Della grotta ha le caratteristiche costruttive con pareti costituite da viva roccia, i massi più o meno grandi franati dalle montagne incombenti, anche se, bisogna ricordare, l’elemento fondamentale che lo differenzia da una normale grotta è il “sorel”.

Crotti Valchiavenna – Per comprendere in pieno il motivo autentico della vita del crotto si pensi ad una scritta del 1781 nel crotto Giovanantoni di San Giovanni a Chiavenna che dice “Si vende vino bono e si tiene scola de umanità” e si pensi quindi all´humanitas dei romani, la cordialità, la serietà pur nell’allegria, il senso di se stessi, l’equilibrio interiore, il rispetto degli altri” in un luogo a misura d’uomo dove, per dirla come scriveva il poeta chiavennasco Giovanni Bertacchi, “se mangia e se beef in dialet”.

Era costume diffuso, fino a qualche decennio fa, che le famiglie, d’estate, la sera della festa o della vigilia, andassero a crotto per la cena, al fresco e in mezzo al verde. Inoltre il crotto è sempre stato, anche prima della Chiavenna artigianale e industriale del XIX secolo, luogo ideale per concludere gli affari, tra un bicchiere e una battuta. Anche gli operai, nelle giornate particolarmente calde, finivano lì la loro giornata lavorativa. Il crotto fu quindi luogo di socializzazione da sempre. Per i giovani dell’ultimo dopoguerra, fu la sede delle festicciole con gli amici e le amiche, visto che fuori dall’abitato, si poteva cantare fino a tarda notte senza problemi di quiete pubblica.

Fonte: Consorzio Turistico Valchiavenna

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