Territorio

Il borgo disabitato della Valchiavenna che il tempo ha fermato

Il borgo disabitato della Valchiavenna che il tempo ha fermato

Borgo disabitato della Valchiavenna – Un Borgo Sospeso nel Tempo

Nel cuore della Valchiavenna, ai confini settentrionali della Lombardia, si trova uno dei borghi fantasma più affascinanti d’Italia: Savogno. Questo luogo è considerato un vero e proprio paese sospeso tra cielo e terra, dove la natura e la storia si intrecciano in una cornice mozzafiato. A causa dell’isolamento geografico e dell’emigrazione verso località più accessibili, Savogno è stato quasi completamente disabitato a partire dal 1968. Tuttavia, conserva intatte molte delle sue caratteristiche medievali, offrendo un’esperienza unica a chi lo visita.

Savogno si trova a un’altitudine di circa 932 metri sul livello del mare, arroccato su un terrazzo naturale sopra le spettacolari Cascate dell’Acquafraggia. Questa posizione ha reso il borgo un punto strategico nei secoli passati, ma allo stesso tempo ne ha reso difficile l’accesso moderno.

Cucinare con l’erba orsina dell’Acquafraggia


Storia di Savogno tra Medioevo e spopolamento

Le origini di Savogno risalgono al periodo medievale, quando fu un importante villaggio rurale e un punto di transito per le vie commerciali alpine. Il borgo faceva parte della rete di insediamenti che collegavano l’Italia settentrionale con la Svizzera, rendendolo un luogo di passaggio per pastori, commercianti e pellegrini.

L’economia di Savogno, un tempo, si basava sulla pastorizia e sull’agricoltura di sussistenza, con antichi terrazzamenti coltivati e strutture rurali che testimoniano l’ingegno passato degli abitanti. L’architettura è tipica della montagna: case in pietra con loggiati in legno, stretti vicoli lastricati e strutture ben adattate alla vita in quota.

Tuttavia, a partire dagli anni ’60 del Novecento, la difficoltà di accesso e la crescente attrazione dei paesi più moderni e facilmente raggiungibili portarono allo spopolamento graduale del borgo, fino a renderlo quasi del tutto disabitato.

Oggi alcune vecchie famiglie tornano in estate, e un unico abitante permanente vive ancora tra queste mura silenziose, mantenendo un legame con il passato.

Il borgo fantasma sospeso tra montagne e cascate


Cosa Vedere a Savogno: Tesori Nascosti e Storia da Esplorare

Una visita a Savogno è un viaggio indietro nel tempo. Tra i punti di maggior interesse ci sono:

La Chiesa Parrocchiale

La chiesa, dedicata ai santi Bernardino da Siena e Antonio Abate, risale al XV secolo ed è uno degli edifici più ben conservati del borgo. Al suo interno si possono ancora ammirare affreschi antichi e un campanile dalle forme rinascimentali che domina il paesaggio circostante.

Case Rurali e Architettura

Le abitazioni in pietra con tetti in piode, i loggiati in legno e i vicoli acciottolati raccontano la vita quotidiana di un tempo. Molti edifici sono stati mantenuti con cura, mentre altri mostrano i segni dell’abbandono, contribuendo al fascino senza tempo del luogo.

Terrazzamenti e Fontane Storiche

Passeggiando tra le rovine si trovano antiche fontane pubbliche e terrazzamenti agricoli, testimoni della resilienza e dell’organizzazione delle comunità montane che vivevano qui.

Il borgo montano del silenzio


Come raggiungere il borgo disabitato

A differenza di molti borghi italiani, Savogno non è accessibile in auto. La sua posizione remota ha preservato l’integrità storica del luogo, ma richiede anche impegno per essere raggiunta.

Il punto di partenza dell’escursione è Borgonuovo di Piuro (nei pressi delle Cascate dell’Acquafraggia). Da qui parte una mulattiera di circa 2.886 gradini che porta direttamente al borgo, in un percorso immerso nel bosco e nella natura alpina. Il dislivello è di circa 509 metri e il trekking dura mediamente 1 ora e mezza.

Durante la salita si possono ammirare scorci panoramici mozzafiato sulla valle sottostante e sulla catena montuosa che circonda il borgo. Per chi ama avventura, questa camminata è parte fondamentale dell’esperienza.

Il borgo segreto tra le montagne della Valchiavenna


Consigli per il borgo disabitato

Quando visitare: la primavera, l’estate e l’inizio dell’autunno sono i periodi migliori per affrontare il sentiero e godersi il borgo senza le difficoltà dell’inverno.
Abbigliamento: scarpe da trekking, acqua, cappello e protezione solare sono essenziali. 
Rifugio Savogno: in estate è presente un punto di ristoro che permette di rifocillarsi dopo l’escursione lungo il sentiero.
Rispetto per la natura: essendo un sito storico e naturale, è importante non lasciare rifiuti e seguire i sentieri segnati.

Solo chi cammina lo scopre: il borgo sospeso tra le Alpi


Visitare il borgo disabitato

Savogno non è solo un borgo disabitato, ma una testimonianza viva della storia alpina italiana — un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Visitare questo borgo significa immergersi nella cultura rurale medievale, nella natura incontaminata e nel fascino delle Alpi lombarde. Che tu sia un appassionato di storia, un amante del trekking o semplicemente alla ricerca di un’esperienza fuori dal comune, Savogno è una meta da non perdere nella Valchiavenna.

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