Chi può richiedere il Bonus Latte Artificiale 2026 - Valtellinamobile.it Chi può fare richiesta del cosiddetto Bonus Latte Artificiale 2026 e quali documenti presentare per la domanda.
Per il 2026 è confermato il Bonus Latte Artificiale, una misura strutturale pensata per sostenere le neo mamme che, a causa di specifiche patologie, non possono allattare al seno il proprio neonato.
Questa agevolazione, tuttora poco conosciuta, rappresenta un importante aiuto economico per le famiglie, in un periodo delicato e ricco di cambiamenti.
Chi può accedere al Bonus Latte Artificiale e quali sono le patologie riconosciute
Essere mamma è un’esperienza unica e profonda, ma non sempre il percorso si svolge come previsto. L’allattamento al seno è infatti un momento fondamentale del legame madre-figlio, un gesto naturale che molte donne desiderano vivere. Tuttavia, alcune condizioni di salute impediscono questo contatto, generando spesso un senso di frustrazione e inadeguatezza. In questi casi entra in gioco il Bonus Latte Artificiale, che offre un supporto economico per l’acquisto delle formule per lattanti, un costo aggiuntivo non indifferente nel bilancio familiare.
La misura è stata introdotta dal decreto del Ministero dell’Economia del 31 agosto 2021 e confermata nella Legge di Bilancio 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160), continuando a garantire un aiuto concreto per il 2026. Il beneficio è rivolto a tutte le neo mamme che, a causa di patologie specifiche, non possono allattare al seno e non hanno accesso alla banca del latte umano donato (BLUD). È importante sottolineare che oltre alla certificazione medica, è richiesto un limite reddituale: l’ISEE non deve superare i 30.000 euro annui. Le patologie che danno diritto al bonus si distinguono in condizioni permanenti e temporanee. Tra le patologie permanenti figurano:
- infezione da HTLV1 e 2;
- sindrome di Sheehan;
- allatogenesi ereditaria;
- ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria (seno tubulare);
- mastectomia bilaterale;
- morte materna.
Tra le patologie temporanee, che richiedono un monitoraggio mensile, rientrano:
- infezione da HCV con lesione sanguinante del capezzolo;
- infezione da HSV con lesione erpetica sul seno o sul capezzolo;
- infezione ricorrente da streptococco di gruppo B;
- lesione luetica sul seno;
- tubercolosi bacillifera non trattata;
- mastite tubercolare;
- infezione da virus varicella zooster;
- esecuzione di scintigrafia;
- assunzione di farmaci che controindicano assolutamente l’allattamento;
- assunzione di droghe (escluso metadone);
- alcolismo.
Bonus Latte Artificiale 2026, chi può richiederlo – Valtellinamobile.it
La diagnosi e la certificazione delle patologie sono effettuate gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Gli accertamenti vengono eseguiti da pediatri, neonatologi, medici di base o specialisti, a seconda del momento in cui si presenta la condizione (alla nascita, durante la gravidanza o nel periodo post-partum). Il Bonus Latte Artificiale può essere richiesto fino al compimento del sesto mese di vita del bambino o della bambina. La domanda deve essere presentata all’Azienda Sanitaria Locale (ASL) di residenza, che autorizza l’erogazione del contributo entro un limite massimo di 400 euro annui.
Va sottolineato che l’assegnazione del bonus avviene a livello regionale o provinciale, con una distribuzione delle risorse che può variare in base al numero di richieste ricevute. La somma stanziata rappresenta un tetto massimo e potrebbe essere ridotta in caso di domande elevate. Una volta approvata la richiesta, il medico prescrive mensilmente le formule per lattanti incluse nel registro nazionale. L’erogazione del latte artificiale avviene tramite:
- centri di riferimento dove le madri sono in cura;
- presidi delle ASL;
- farmacie convenzionate;
- altri fornitori autorizzati secondo le direttive regionali e provinciali.
Questa misura conferma l’impegno delle istituzioni nel fornire un supporto concreto alle famiglie, offrendo alle neo mamme un aiuto economico prezioso in un momento di grande cambiamento e responsabilità.
