Curiosità

Riscaldarsi prima dei termosifoni: quale legna scalda davvero e quale no

riscaldarsi prima dei termosifoni quale legna scaldano davvero e quale no

Quale legna scalda davvero


Perché usare stufa o camino “fuori stagione”?

Prima di tutto, ci sono alcuni vantaggi:

Ma ci sono controindicazioni se non lo fai con criterio:

  • Produzione eccessiva di fumi e fuliggine (se la combustione è inefficiente).

  • Accumuli di creosoto nella canna fumaria, che sono rischiosi (incendi) e diminuiscono il tiraggio.

  • Riduzione dell’efficacia del calore se il legno è umido o mal stagionato (maggior parte dell’energia va a evaporare l’umidità).

  • Emissioni nocive se si bruciano legni trattati, impregnati, verniciati o ricoperti da resina.

Quindi, sì: si può usare, ma serve farlo con criterio.


Quale legna usare

Le caratteristiche fondamentali

Non basta “qualunque legno” — per ottenere una combustione efficiente e pulita, cerca di soddisfare queste condizioni:

Umidità bassa (idealmente < 20 %)

Questa è forse la regola d’oro: la legna deve essere ben stagionata. Se contiene troppa acqua, gran parte dell’energia prodotta servirà ad evaporare l’umidità invece di riscaldare l’ambiente. Il legno umido:

  • brucia male,

  • produce molto fumo e fuliggine,

  • incrina l’efficienza e intasa la canna fumaria con residui (creosoto).

  • richiede più ossigeno e tempo per accendersi.

Per ottenere un’umidità bassa occorre lasciare la legna stagionare almeno 12–24 mesi, a seconda della specie e delle condizioni climatiche.

In pratica, cerca legna venduta già “stagionata” o “a secco” (con indicazione di umidità) oppure chiedi al venditore.

Durezza / densità

I legni “duri” (latifoglie) tendono a dare una combustione più lenta e calore più costante, con meno fumo residuo. Esempi:

  • Quercia, faggio, acero, frassino sono considerati buone scelte.

  • La legna più tenera (es. legni da frutto, betulla) può essere utilizzata per facilitare l’accensione, ma in genere non basta da sola.

Attenzione: non è solo la durezza: anche la resina è importante.

Basso contenuto di resina

I legni molto resinose (ad esempio pino, abete, larice) sono da evitare come combustibile principale:

  • la resina produce fumo denso, depositi di creosoto e incrostazioni nella canna fumaria.

  • peggiorano la qualità del fuoco, con scintille e residui appiccicosi.

  • possono liberare sostanze irritanti.

Quindi, se usi legno resinoso, limitati a qualche pezzo per accendere o per dare impulso iniziale, insieme a legno duro ben stagionato.

Evitare legni trattati, impregnati, verniciati o riciclati

Mai bruciare:

  • legno con vernici, impregnanti, colle, pitture, impregnanti chimici;

  • legno di imballaggio trattato (pallet, assi trattate), scarti di falegnameria con finiture chimiche;

  • legno impregnato con pesticidi o altri agenti chimici.

Questi materiali rilasciano fumi tossici, possono danneggiare la stufa/canna fumaria e mettere a rischio la salute.

Pezzatura adeguata e spaccatura

  • La lunghezza del pezzo va scelta in base al vano di caricamento della stufa/camino.

  • Tronchi grandi (> 15 cm di diametro) andrebbero spaccati per facilitare l’essiccazione e migliorare la combustione.

  • Pezzi spaccati si essiccano più velocemente e uniformemente.

  • Impila la legna in modo arieggiato, sollevata da terra, protetta dall’acqua, ma con ventilazione sui lati.

Conservazione / stoccaggio

Anche la fase di stoccaggio è cruciale:

  • Non impilare direttamente contro muri o a contatto con il terreno: ciò favorisce l’umidità.

  • Copri la parte superiore della catasta, ma lascia i lati liberi per l’aria.

  • Posiziona la catasta in luogo aerato e soleggiato, distanza da muri.

  • Porta i pezzi che vuoi bruciare qualche giorno prima in casa (ambiente asciutto) per evitare che siano freddi o leggermente umidi.


Quale legna evitare

Ecco un elenco rapido dei tipi di legno da evitare:

Tipo da evitare Motivo
Legno fresco / “verde” / umido Umidità alta → scarsa resa, tanto fumo, deposito creosoto
Legno resinose (pino, abete, larice) come combustibile principale Produzione fumo, depositi, scarsa combustione pulita
Legno trattato, verniciato, impregnato Emissione di sostanze tossiche, danni all’impianto
Scarti del legno, compensati, truciolati Contengono colla, resine, adesivi non idonei alla combustione
Legno con muffa, deteriorato o marcio Altro contenuto d’acqua, rischi biologici

In particolare, alcuni articoli segnalano che legno di tiglio, legno di fico, o legni con resina elevata sono sconsigliati per questi motivi.


Consigli pratici per l’uso step by step

  1. Seleziona e acquista legna già stagionata, con umidità dichiarata (se possibile).

  2. Spacca i tronchi più grossi, riduci la dimensione per migliorare essiccazione e combustione.

  3. Stocca con cura: catasta sollevata da terra, copertura sola superiore, areazione laterale.

  4. Prima dell’accensione, porta i pezzi che intendi usare in un luogo asciutto (casa o legnaia chiusa) per almeno 24 ore.

  5. Accensione: usa legno tenero/resinoso (poco) per il fuoco iniziale + carta o accendifuoco ecologici; poi alimenta con legno duro stagionato.

  6. Regola l’aria: assicurati che la stufa/camino abbia un flusso d’aria adeguato per una combustione completa.

  7. Manutenzione frequente: rimuovi cenere, controlla la canna fumaria, evita accumuli di creosoto.

  8. Attenzione alla salute e ventilazione: mantieni un minimo di ventilazione nell’ambiente e evita fumi in casa.

Ricevi le news con Telegram
WhatsApp Messenger Instagram

Change privacy settings
×