Torna a denunciare la situazione il Movimento popolare “Rinascita Morelli autonomo”, che in un comunicato esprime “profondo rammarico e forte preoccupazione” per quella che definisce “una costante involuzione del sistema sanitario in provincia di Sondrio”.
Ospedale Morelli di Sondalo
In atto il “subdolo smantellamento” del servizio pubblico ed il tentativo di “affossare” definitivamente il “Morelli”.
Il “fermo no” all’ospedale unico di Sondrio.
Un profondo stato di rammarico e forte preoccupazione sono stati espressi dal Movimento popolare “Rinascita Morelli autonomo ” riguardo a quella che definisce una “costante involuzione del sistema sanitario in provincia”.
Il Movimento punta il dito contro la continua, seppur “subdola”, attuazione del contestato Piano del Politecnico di Regione Lombardia (novembre 2019), un processo che starebbe avvenendo nella generale indifferenza delle Istituzioni locali, dei partiti e sindacati.
Secondo il Movimento, l’attuale deriva provinciale si inserisce in un contesto regionale e nazionale che vede una “strisciante evoluzione” verso il superamento del servizio pubblico a favore di un sistema privatistico ed assicurativo.
Questa tendenza, si sostiene, sarebbe dettata dagli interessi dei “poteri forti delle società di assicurazione e delle finanziarie” che influenzano le decisioni governative, con un costo finale che graverà pesantemente (sempre più) sugli utenti.
A livello locale, il Movimento contesta la marcata tendenza alla centralizzazione dei Presidi, che lascerebbe scoperte le periferie per molte prestazioni essenziali.
Il Movimento tiene a precisare che la sua contestazione è esclusivamente volta a criticare le decisioni organizzative, i criteri di finanziamento e la gestione delle risorse umane da parte delle Aziende sanitarie e della Regione.
Si vuole inequivocabilmente evitare che le critiche vengano interpretate come un attacco all’aspetto funzionale dei servizi, che, al contrario, vedono un “impegno esemplare della stragrande maggioranza degli operatori sanitari”.
Il personale riesce ad erogare “prestazioni di eccellenza” a fronte di gravi carenze logistiche ed organizzative.
Analizzando il recente Piano Organizzativo Aziendale Strategico (POAS), il Movimento ha rilevato “le solite anomalie del passato”, lamentando in particolare:
• un’esposizione non precisa che favorirebbe interventi estemporanei;
• l’omissione di una chiara formulazione delle Unità Operative organizzate per singolo Presidio, stratagemma che eviterebbe la definizione integrata dei Presidi stessi;
• l’evidente scopo di procedere verso l’unico ospedale provinciale, quello di Sondrio;
• l’uso improprio della strutturazione dipartimentale, che crea un’organizzazione confusa;
• una prevalenza anomala dell’apparato amministrativo, la cui burocrazia “frena il rendimento delle strutture operative”.
Queste criticità da tempo stanno causando una perdita di attrattiva dei Presidi, una difficoltà nel reclutamento di personale sanitario ed un continuo incremento della fuga di pazienti verso altre Province o Regioni, con grave pregiudizio peraltro ai bilanci aziendali.
Questo degrado colpisce una Provincia, quella di Sondrio, che, fino a pochi anni fa, era un polo d’eccellenza in grado di attrarre pazienti da tutta Italia.
Le liste di attesa rimangono “lunghe e scoraggianti”.
Notizie Ospedale Morelli Sondalo
La destinazione di ingenti investimenti verso l’ospedale di Sondrio, a fronte di risorse “pressoché nulle” per il “Morelli” di Sondalo, dimostrerebbe la chiara volontà di centralizzazione.
Il Movimento evidenzia inoltre come persino la previsione di prefabbricati da utilizzare in occasione delle Olimpiadi sia la “dimostrazione finale della volontà di affossare il Morelli”.
Si lamenta inoltre il fatto che proposte costruttive del Movimento, come (per esempio) l’istituzione di un campus universitario al “Morelli ” o la compensazione del trasferimento della chirurgia senologica con l’aggregazione della stroke unit di Sondrio alla neurochirurgia del “Morelli”, siano sempre state ignorate.
Anche sulla questione dell’Unità Spinale, il Movimento prende atto della “deludente risposta” dell’Assessore regionale Bertolaso all’interrogazione presentata recentemente.
Dopo 4 anni, la “soluzione” prospettata dai Sindaci dell’Alta valle, la Fondazione cioè di “partecipazione pubblico-privata”, non ha fatto alcun passo avanti, non essendo condivisa da nessuno e criticata aspramente sin dall’inizio dal Movimento popolare.
La stessa Regione Lombardia non ha mai dato alcun riscontro ad una ipotesi giudicata “non realizzabile” dalla Direzione generale welfare.
Il Movimento ribadisce di aver sempre operato con “intenti costruttivi” e di aver portato suggerimenti derivanti da una lunga esperienza nel settore e dal contatto diretto con gli utenti ma di aver riscontrato negli incontri con la dirigenza aziendale “un atteggiamento ingiustificato di difesa”.
Ora si attende la convocazione da parte dei Sindaci dell’Alta valle dell’Assemblea pubblica del Distretto, dedicata ai temi della sanità provinciale ed, in particolare, al futuro del “Morelli”, a fronte delle pressioni dei Gruppi di Minoranza dei Comuni di Valfurva, Valdisotto, Sondalo, Grosio e Grosotto.
Il Movimento, in conclusione, assicura che continuerà a monitorare la situazione sanitaria della nostra Provincia, evidenziando le anomalie e le inefficienze, mantenendo un ruolo propositivo nell’esclusivo interesse degli utenti e dei cittadini di Valtellina e Valchiavenna.
Più di così il Movimento popolare non può fare, non avendo poteri decisionali e di governo, propri esclusivamente delle Istituzioni e della politica.
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