La sentenza n. 3755/2021 stabilisce che il mancato rispetto delle procedure di controllo e manutenzione degli autovelox, secondo quanto previsto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, può portare all’annullamento delle multe.
La Corte ha stabilito che le amministrazioni devono dimostrare che gli autovelox sono sottoposti a controlli periodici, come previsto dalla legge, per garantire la loro affidabilità. Inoltre, devono essere in grado di fornire la documentazione che attesta la corretta calibrazione e funzionamento dell’apparecchio al momento della rilevazione.
Se le autorità non riescono a fornire tali prove, la multa può essere annullata. Ciò significa che i cittadini hanno il diritto di contestare le multe se sospettano che l’autovelox non fosse correttamente calibrato o funzionante.
È importante notare che la sentenza non invalida tutte le multe emesse dagli autovelox, ma solo quelle in cui le autorità non riescono a dimostrare la corretta manutenzione e calibrazione dell’apparecchio.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha anche ribadito l’importanza del rispetto dei limiti di velocità per la sicurezza stradale. Gli autovelox sono uno strumento essenziale per garantire il rispetto delle regole stradali e per prevenire incidenti, ma la multa, per essere valida la multa, secondo la Corte deve prevedere obbligatoriamente che l’autovelox debba essere ben segnalato con un cartello ad almeno 1 km di distanza dal dispositivo di rilevazione della velocità.
Distanza e visibilità devono essere soddisfatti entrambi in modo autonomo e distinto affinché la rilevazione dell’infrazione sia legittima.
In conclusione, la sentenza sottolinea l’importanza della trasparenza e dell’affidabilità nel sistema di controllo della velocità. Le autorità devono garantire che gli autovelox siano mantenuti correttamente e che siano in grado di fornire prove della loro efficacia.