Il SASL (Soccorso Alpino Speleologico Lombardia) presenta i dati relativi alle attività di soccorso compiute durante il 2015 dai tecnici delle quattro Delegazioni alpine che operano in Lombardia: V Bresciana, VI Orobica, VII Valtellina – Valchiavenna e XIX Lariana. Rispetto agli anni precedenti, il
2015 è stato più impegnativo: dagli 879 interventi del 2008, 929 nel 2009, 1017 nel 2010, 1162 nel 2011, dopo un paio di anni di decrescita nel 2012 con 996 casi e nel 2013 con 985, si è passati ai 1155 del 2014, fino ai 1274 dell’anno scorso.
L’analisi della tipologia rileva 1190 interventi di soccorso alpino e in ambiente ostile e impervio, con un significativo numero di ben 80 interventi di ricerca, che impegnano sempre di più i soccorritori, in quanto presentano un’elevata complessità di gestione e richiedono competenze differenziate e sempre più qualificate.
L’elicottero resta il mezzo prevalente, utilizzato da solo in 783 casi, oppure abbinato all’intervento delle squadre territoriali o del Centro operativo in 152 casi, per un totale di 983 mezzi impiegati. Quando l’elicottero non può volare o arrivare sul luogo dell’operazione, si rivela fondamentale e insostituibile la presenza delle squadre territoriali, che raggiungono a piedi le persone da soccorrere, anche nei punti più critici e con qualsiasi condizione meteorologica o ambientale.
Le quattro Delegazioni alpine presentano un numero di interventi variabile e questo è dovuto a numerosi fattori, come le dimensioni del territorio presidiato, la presenza di punti di interesse per escursionisti, alpinisti o turisti e anche dalle condizioni climatiche durante l’anno. Su base territoriale, gli interventi sono stati 241 per la V Bresciana, 280 per la VI Orobica, 382 per la VII Valtellina – Valchiavenna, 371 per la XIX Lariana.
Le cause degli interventi sono dovute principalmente a caduta (494), malore (192), perdita di orientamento (91), scivolata (82), incapacità (55) o ritardo (44), precipitazione (42), scontro (28), valanga (16), sfinimento (14), scivolata su neve (13) e caduta sassi (12). Seguono scivolata su ghiaccio, puntura d’insetti, folgorazione, corda doppia, caduta in crepaccio, cedimento appiglio, frana, maltempo, crollo e morso di vipera. Le false chiamate sono state sette. Il numero maggiore di infortuni avviene durante attività quali l’escursionismo (448), sci in pista (162), mountain-bike (58), alpinismo (57), ricerca di funghi (57), durante il lavoro (53) o la residenza in alpeggio (51). Seguono le discipline sportive come parapendio, deltaplano, sci fuori pista, arrampicata sportiva, caccia, surf in pista e fuori pista, sci di fondo, torrentismo, equitazione.
Riepilogo interventi per delegazione nel 2015 (VII Valtellinese, totale 382)
Val Masino 44
Valmalenco 49
Valfurva 36
Sondrio 36
Morbegno 41
Madesimo 29
Livigno 47
Chiavenna 32
Bormio 45
Aprica 23