Nel cuore delle Alpi lombarde, nella zona della Valchiavenna (Provincia di Sondrio), si trova la splendida Val Codera — una valle interamente senza accesso stradale, raggiungibile solo a piedi o in elicottero.
Questo elemento ne fa un luogo unico: un rifugio di pace, lontano dal turismo di massa, dove la natura, i villaggi e la storia conservano un’autenticità rara.
Geografia e caratteristiche naturali
La Val Codera è una valle secondaria della Valchiavenna, compresa nel comune di Novate Mezzola, in provincia di Sondrio.
È attraversata dal torrente Codera che scende verso il Lago di Mezzola, e circondata da montagne imponenti come il Pizzo Badile, il Pizzo Cengalo e il Monte Gruf.
Un dettaglio che la rende davvero speciale è che non esistono strade carrabili che la raggiungano: si entra da un parcheggio in località Mezzoalpiano e da lì si percorre una mulattiera/scalinata che conduce ai villaggi interni.
Questo ne preserva il carattere selvaggio e autentico: i boschi, i terrazzamenti, le rocce granitiche, la sensazione di essere fuori dal mondo.
Dal punto di vista del trekking, la valle è considerata «uno dei migliori esempi di valle alpina preservata nel suo aspetto originario».
I sentieri principali portano da Novate Mezzola fino ad Avedée, poi Codera (quota circa 825 m) e oltre verso le alte quote e i rifugi.
Storia e comunità locale
La Val Codera, data la sua posizione isolata, ha sviluppato una storia particolare: dai tempi antichi (si trovano massi‑avelli di frequentazione protostorica) fino all’era moderna.
Nel corso del XX secolo ha subito un progressivo spopolamento: tra il dopoguerra e gli anni recenti le famiglie che vivevano stabilmente nella valle si sono ridotte drasticamente.
Nonostante questo, la valle mantiene villaggi abitati tutto l’anno (come il borgo di Codera) e tradizioni forti: agricoltura, allevamento caprino, coltivazione di patate e ortaggi, lavorazione del granito locale chiamato “sanfedelino”.
Le associazioni locali operano per conservare e valorizzare questo contesto naturale e sociale.
Quindi, non è semplicemente un luogo da visitare: è un ambiente vivente, con comunità, culture e paesaggi che continuano a “resistere” all’omologazione.
Perché “resiste al tempo e al turismo di massa”
Accesso limitato
Uno dei motivi principali per cui Val Codera riesce a mantenere la propria autenticità è l’accesso esclusivamente pedonale: nessuna strada, pochi mezzi motorizzati. Questo naturalmente limita il turismo di massa e mantiene un ritmo più lento.
Ambiente naturale intatto
Il paesaggio, i boschi, i ruscelli, i terrazzamenti e i villaggi sono in buona parte conservati nella loro integrità. Le attività tradizionali sono ancora visibili, e il contatto con la natura è forte.
Turismo esperienziale
Chi visita la valle non viene per “shopping & selfie” ma per camminare, ascoltare il silenzio, magari fermarsi in un rifugio, gustare la cucina locale, conoscere i luoghi. Le guide parlano di “viaggiare leggeri, fare esperienza di uno stile di vita immerso nella montagna”.
Valorizzazione locale e sostenibilità
Le strutture ricettive, le associazioni e gli operatori locali sono orientati verso un turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e della comunità. Non si punta a grandi numeri, ma a qualità e rispetto.
Cosa fare e cosa vedere
Trekking e sentieri
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Il sentiero che parte da Novate Mezzola fino ad Avedée e poi Codera: mulattiera con scalini nella roccia, immersa nei boschi.
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Il celebre “Tracciolino”: una vecchia mulattiera massicciata e gallerie costruite per la manutenzione idroelettrica, oggi utilizzabile anche in mountain bike.
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Itinerari più lunghi verso il rifugio Rifugio Luigi Brasca o verso la Val Masino/Val Broscaiola.
Villaggi e storia
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Il borgo di Codera (quota 825 m) e frazioni come Avedée, San Giorgio di Cola, Cola inferiore: piccoli insediamenti che mostrano l’architettura tradizionale, i terrazzamenti, i muretti in granito.
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Il Museo etnografico a Codera e il museo “I Noss Regoord” a San Giorgio: per approfondire la cultura locale.
Paesaggio e natura
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Il torrente Codera, le pareti granitiche, i boschi di castagno, le alte vette che guardano la valle: perfetto per fotografare, per fermarsi a respirare, per uscire dal ritmo frenetico.
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La geologia ha anche un interesse per gli appassionati di minerali: nella valle sono segnalate località mineralogiche.
Ospitalità e gusto locale
Sebbene l’accessibilità sia limitata, ci sono rifugi, osterie e agriturismi dove assaggiare specialità come il formaggio di capra “mascarpìn” della valle.
Consigli pratici per la visita
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Come arrivare: Si parcheggia a Mezzoalpiano (alla fine della strada carrabile) e poi si prosegue a piedi lungo la mulattiera.
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Equipaggiamento: Buone scarpe da trekking, sufficiente acqua, attrezzatura da montagna se si vuole salire in quota. Anche un po’ di allenamento è utile, poiché il sentiero ha scalini ripidi e dislivello.
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Periodo consigliato: Primavera‑estate‑inizio autunno sono ideali. In pieno inverno l’accesso può presentare difficoltà.
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Rispettare l’ambiente: La valle ha pochi abitanti e infrastrutture leggere — fondamentale comportarsi con rispetto: non lasciare rifiuti, non uscire dai sentieri ove indicato, rispettare la tranquillità dei luoghi.
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Alloggio: Se vuoi fermarti, prenota in anticipo. Le strutture sono poche e privilegiano un turismo consapevole.
Perché scegliere Val Codera per la tua prossima esperienza
Se stai cercando una destinazione dove uscire dal “turismo di massa”, ritrovare silenzio, contatto con la natura, paesaggi autentici, la Val Codera è una scelta significativa. Ti offre:
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Una esperienza immersiva, non solo da osservare ma da “vivere” camminando, respirando, entrando in quella che è una comunità alpina.
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Una valle che conserva il suo carattere, non trasformata in parco divertimenti o meta “usa e getta”.
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Un’opportunità di rilassarsi davvero, lontano da traffico, rumori, folle: anche solo per una giornata o un weekend.
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Il gusto di scoprire un patrimonio meno noto, che dà soddisfazione anche a chi ha già viaggiato molto.
La Val Codera è la perfetta incarnazione di una montagna che resiste al tempo: alle mode, all’idea che tutto debba essere accessibile in auto, ai grandi flussi turistici che spesso trasformano i luoghi. Qui il percorso è ancora camminato, la valle ancora silenziosa, il paesaggio ancora vero.
Se sei alla ricerca di qualcosa di autentico, di «essenziale», vale davvero la pena considerarla per la tua prossima avventura in montagna.
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