Territorio

Al mio segnale stappate l’Inferno DOCG

al mio segnale stappate l'inferno docg

Inferno DOCG – Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel tempo.

Lo sfruttamento agricolo del territorio e la sistemazione a terrazzamento è riconducibile in epoca romana o quantomeno longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi i popoli conoscevano la coltura della vite.

La sottozona Valtellina Superiore D.O.C.G. – Sottozona Inferno, con un nome tanto singolare quanto affascinante, trae origine con molta probabilità dall’asperità dei piccoli terrazzamenti vitati, situati fra Poggiridenti e Tresivio.

L’Inferno è la più piccola delle sotto denominazioni, collocata subito ad est del Grumello ha un’estensione vitata di 55 ettari.

L’Inferno DOCG è un vino dal colore rosso rubino che spicca per il carattere deciso, ampiezza aromatica e salda struttura: si tratta di un rosso che presenta profumi talvolta vanigliati, arricchiti da toni di rosa appassita e di nocciola, dotato di sapore asciutto, nervoso, leggermente tannico, austero e al tempo stesso vellutato e armonico, ma più ruvido nei primi periodi, di quello prodotto in altre aree; è assai longevo e si ammorbidisce con la maturazione.

Le origini della viticoltura in Valtellina

Le pratiche enologiche di vinificazione del vino DOCG Valtellina Superiore prevedono che la resa massima dell’uva in vino finito non potrà essere superiore a 56 hl/ettaro.

Qualora superi detto limite, ma non 60 hl/ettaro, l’eccedenza ha diritto alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Oltre 60 hl/ettaro decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.

Perché le bottiglie di vino sono da 750 ml?

Inferno DOCG Valtellina

Le pratiche di elaborazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita “Valtellina Superiore” prevedono un periodo minimo di invecchiamento e di affinamento di 24 mesi, dei quali almeno 12 in botti di legno.

I vini con specificazione “Riserva” devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni.

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